(Piacenza) “Siamo indisponibili a subire attacchi e processi politici rispetto ai minori in difficoltà e ai temi dell’affido”. Silvio Bisotti, segretario provinciale PD, ci tiene a mettere le cose in chiaro e con lui la coordinatrice delle Donne Democratiche piacentine Giovanna Palladini, la consigliera Giulia Piroli e il candidato alle Regionali Giuseppe Biasini. Li ringrazio di avermi invitato a questa conferenza stampa, indetta per dare una lettura corretta dei lavori della Commissione d’inchiesta regionale, della realtà dei fatti e delle proposte avanzate al fine di mettere al riparo il sistema pubblico dei servizi sociali da illeciti ed errori, in particolare quando coinvolti sono bambine, bambini, adolescenti e famiglie in difficoltà. Il Partito Democratico di Piacenza contrattacca, anche in risposta all’ultimo articolo tendenzioso e ideologizzato dell’onorevole Foti di Fratelli d’Italia e più in generale alla campagna d’odio che sin da fine giugno è stata montata colpendo indiscriminatamente in tutta l’Emilia-Romagna gli/le assistenti sociali, amministratori e Sindaci, cittadini e cittadine di una pacifica comunità reggiana assimilata a “fabbricatori di mostri” e a singole imputazioni gravissime di un’inchiesta che sta facendo il suo corso. Solo chi sarà accertato colpevole dovrà pagare senza sconti.
Parliamo infatti di 7 assistenti sociali indagati su oltre 2.500 operatori, di 6 bambini coinvolti su 3.000 minori presi in carico dai Servizi. Numeri che non giustificano un allarme sociale e un simile clima di odio. Ma la destra mistifica, generalizza e specula sulle sofferenze. Ancora oggi -del resto siamo in campagna elettorale- parlano del ‘sistema Bibbiano’ come se non vi fosse stata una commissione tecnica regionale e una commissione d’inchiesta assembleare, come se non ci fosse stata una relazione approfondita di 245 pagine contenente precise analisi e conseguenti proposte, approvate al termine di un lavoro serio lungo 4 mesi. Il presidente del Tribunale dei minori Spadaro, che per competenza ha esaminato tutti i fascicoli e i numeri degli affidamenti compresi quelli della Val d’Enza, ha giudicato il sistema “sano”. Va ribadito: il sistema non è perfetto, ma è sano. Per questo lo rafforzeremo – come indicato anche dalla Garante per l’Infanzia – dove serve: nelle risorse, professionalità e competenze pubbliche affidate ai Comuni, nella normativa nazionale oggi troppo frammentata, in un maggiore sostegno alle famiglie che non ce la fanno così come alle famiglie affidatarie. La regia pubblica deve essere più forte, più vicina ai territori e al privato sociale. E necessaria è la creazione di un osservatorio regionale sull’infanzia e adolescenza che assuma metodo scientifico per adeguare azioni e politiche regionali e locali. Con rigore ed efficacia.
VEDI ANCHE I COMUNICATI STAMPA DELL’ASSEMBLEA LEGISLATIVA SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE SPECIALE D’INCHIESTA SU https://cronacabianca.eu/ tra i quali:
Leave A Comment