(Reggio Emilia, 16 novembre) La Federazione Nazionale e gli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri hanno promosso “Medicina di genere 2019”, evento di confronto, formazione e discussione su un tema di sempre maggior rilievo per la nostra salute. Ha introdotto Anna Maria Ferrari della Federazione, dandomi la parola per un intervento di saluto e soprattutto di impegno istituzionale portato avanti con coerenza negli anni scorsi, che porteremo fino in fondo nei mesi a venire. La Regione Emilia-Romagna sta orientando in modi sempre più concreti la propria programmazione sociosanitaria, formando le professionalità mediche e dando graduale operatività a questo approccio di diagnosi, cura ma anche ricerca, in attuazione della Legge quadro regionale per la parità 2014 e in adeguamento al Piano nazionale per la medicina di genere di recentissima emanazione.
Di fondamentale importanza resta la sensibilizzazione di tutti e tutte, operatori sanitari e cittadinanza, per far conoscere i progressi che la medicina di genere, se introdotta ad ogni livello, determinerebbe in termini di prevenzione delle malattie e di appropriatezza dei trattamenti terapeutici e dei farmaci. Di questa informazione capillare da portare avanti vedremo i frutti nei prossimi anni, come ha rimarcato anche la prof.ssa Giovannella Baggio, tra le fondatrici del Centro Studi Nazionale su Salute e Medicina di Genere. Tra le competenze che hanno partecipato all’incontro, la d.ssa ed esperta “della prima ora” Maria Brini, la prof.ssa in Farmacologia Teresita Mazzei e la direttrice Ausl coordinatrice per la diabetologia, Valeria Manicardi.
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