(Bologna, 14 novembre) La lunga e accorata audizione del presidente del Tribunale per i minori di Bologna Giuseppe Spadaro, ha concluso i lavori della Commissione speciale d’inchiesta sulle tutele dei minori. Porteremo in Assemblea la prossima settimana la relazione finale, comprensiva di tutte le analisi, contributi e proposte di rafforzamento. Il magistrato ci ha illustrato dati regionali e della Val d’Enza che il Tribunale, competente per l’Emilia-Romagna, ha già fornito al ministero. Sono 148 i collocamenti temporanei fuori famiglia disposti nel 2018 in procedimenti aventi ad oggetto la responsabilità genitoriale, 101 nel 2019. Di questi il 55% riguarda bambini di età tra 0 e 10 anni, il 45% adolescenti con più di 12 anni. “Numeri di fatto tra i più bassi a livello nazionale” ha dichiarato Spadaro, che ha sottolineato come il sistema regionale di tutele funzioni e sia in grado di far fronte ad accertati forti disagi o maltrattamenti. “Quello che non ha funzionato, e parliamo di responsabilità individuali – ha aggiunto – lo dovrà accertare l’autorità giudiziaria penale e sono il primo volere che sia fatta chiarezza”. E giustizia. Il magistrato ha voluto sottolineare che su 249 allontanamenti temporanei tra 2018 e 2019, sono 116 i procedimenti che si sono conclusi con un ricongiungimento familiare, poco meno della metà. Su questo i numeri sono i più alti d’Italia, coerentemente con lo scopo dell’affidamento: realizzare un progetto di recupero e superamento dei disagi familiari e “non certo quello di separare i minori dai loro genitori”.

Ribadendo più volte che chi ha sbagliato dovrà pagare, Spadaro ha messo in guardia sui pesanti rischi delle generalizzazioni, respingendo la criminalizzazione dei servizi sociali. Il presidente del Tribunale ha testimoniato del clima terribile creato dalla propaganda sul ‘sistema Bibbiano’, lui stesso e i suoi collaboratori hanno ricevuto minacce in particolare sui social del tipo ‘sequestratori di bambini’, inviti a gambizzare magistrati e assistenti sociali, insulti di ogni tipo. Il presidente del Tribunale dei minori ha riferito di aver personalmente controllato tutti i fascicoli provenienti dal servizio sociale della Val d’Enza per verificare eventuali anomalie: su 100 segnalazioni da parte dei servizi negli ultimi cinque anni, 85 non sono state ritenute dal Tribunale così gravi da portare all’allontanamento del minore, mentre in 15 casi si è proceduto al collocamento fuori famiglia. “100 segnalazioni rientrano nella media di un servizio sociale efficiente”, ha spiegato Spadaro precisando come si tratti di segnalazioni di situazioni di eventuale pregiudizio e non di richieste di allontanamento. E sui casi segnalati dalla Procura minorile di Reggio Emilia “sono cinque, dei quali per tre era già stato disposto il ricongiungimento familiare, per gli altri due le segnalazioni non arrivarono solo dagli assistenti sociali, ma anche da servizi educativi e medici pediatri. Per migliorare le tutele ai minori Spadaro propone personale altamente qualificato nelle strutture pubbliche, così da non dover ricorrere a consulenze private; una seconda sezione del Tribunale per i minorenni, “perché un solo tribunale non basta e oggi si lavora in grave carenza di organico”. Poi difensori obbligatori per i minori, che curino esclusivamente gli interessi dei bambini e la proposta di introdurre la consultazione immediata della procura minorile in caso di allontanamento in emergenza (ex articolo 403 del codice civile) per un primo vaglio del caso, per scongiurare interventi dannosi perché basati su relazioni false o scorrette. Prevenire i disagi familiari e genitoriali sarebbe la cosa migliore in assoluto, ma secondo Spadaro come secondo tutti i seri professionisti e professioniste che abbiamo sentito, non è una strada sempre percorribile. Ci sono purtroppo “situazioni gravi in cui un giudice e un assistente sociale deve avere il coraggio di intervenire immediatamente, anche correndo il rischio di sbagliare.” VEDI ANCHE: