(13 novembre) Nonostante l’occupazione femminile emiliano-romagnola sia tra le più alte in Italia, intorno al 64%, persistono iniquità, limitazioni alla carriera e sbilanciamenti di ruolo a scapito delle competenze. Un gap retributivo tra uomini e donne pari al 18% e difficoltà delle lavoratrici in maternità o subito dopo aver partorito, a mantenere la propria occupazione, tanto che sono tra il 60% e il 65% sul totale i casi di donne in gravidanza o neo mamme che si rivolgono alla Consigliera regionale di Parità per far valere i propri diritti sul lavoro. Sono alcuni dei dati emersi nella conferenza delle Elette in Emilia-Romagna convocata oggi dalla Commissione Parità e Diritti delle persone in Assemblea legislativa, ultima preziosa occasione di condividere con le Amministratrici locali e le associazioni interventi, politiche di genere e prospettive prima della fine della Legislatura. Con noi anche Manuela Claysset che ci ha presentato l’ultima campagna contro la violenza sulle donne di UISP, la responsabile del Comitato unico di garanzia della Regione Annalisa Vanneschi, la Consigliera di parità Sonia Alvisi, rappresentanti dei centri antiviolenza e dei coordinamenti femminili regionali. Unanime la motivata condanna della partecipazione del Senatore Pillon all’evento formativo per avvocati del 15 novembre a Parma, lo stesso intollerante leghista Pillon che nega i diritti all’autodeterminazione delle donne.
L’assessora alle Pari opportunità Emma Petitti ha rimarcato il fatto che le donne si laureano prima e si formano meglio, ma scontano un gap retributivo elevato rispetto agli uomini: “Questo non è un tema solo femminile, così come la violenza non è un fatto solo privato. Non sono tematiche che appartengono a un solo partito, ma alla qualità della nostra democrazia. Oggi noi, come Regione Emilia-Romagna, abbiamo la responsabilità che non si abbassi la guardia e che si superino molti stereotipi”. Il lavoro svolto e i significativi investimenti sulla parità di genere e la lotta alle discriminazioni stanno producendo esiti concreti. Grazie ai bandi regionali sono raddoppiati in questi anni i servizi di prevenzione e contrasto alla violenza maschile, finanziati centinaia di progetti sul territorio che disseminano cultura del rispetto e sensibilizzazione. E abbiamo sostenuto l’imprenditoria femminile e le professioniste, allargato l’accesso ai Nidi, incentivato la responsabilità sociale d’impresa e le carriere delle donne sin dalle scelte negli studi. L’attuazione della legge quadro parità n. 6/2014 così come della recente legge contro l’omotransfobia, va portata avanti con determinazione, la stessa che distingue le tante amministratrici dei nostri Comuni nel loro quotidiano impegno. GUARDA IL VIDEO DELLA CONFERENZA:
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