(Comunicato stampa 7 novembre) Raffaelli (Lega) parla dell’ultimo bando antiviolenza della Regione come di “scandaloso regalo di Bonaccini per le onlus”. Risponde la presidente della commissione Parità della Regione, Roberta Mori (PD): “Tentativo anche goffo di nascondere la misoginia della Lega, pensino piuttosto a contribuire a sconfiggere la piaga della violenza contro le donne”.

Potenziare la rete di ascolto, tutela e protezione per tutte le vittime e, in linea con una strategia che rivendichiamo con forza, sensibilizzare tutte e tutti per la prevenzione della violenza maschile sulle donne. Questo l’obiettivo di civiltà del bando pubblicato ora dalla Regione Emilia-Romagna, così come dei tre bandi precedenti che, in attuazione della legge quadro regionale per la parità e contro le discriminazioni di genere, dal 2016 hanno finanziato centinaia di progetti antiviolenza presentati dai territori, dalle associazioni, dal volontariato.” Così risponde la consigliera e presidente della Commissione Parità regionale alle critiche, sottolineandone il vero significato: “Quello della parlamentare Raffaelli è un goffo tentativo di dissimulare posizioni della Lega non solo suprematiste, ma apertamente misogine, le stesse espresse dal suo collega Pillon con quel disegno di legge che vuole rendere invisibile la violenza domestica e ostacolare, attraverso la mediazione obbligatoria, le donne che intendono separarsi dai compagni violenti. L’emarginazione sociale e la solitudine è un rischio che corre ogni donna vittima di una violenza che, ricordiamolo, nel 70% dei casi e oltre è domestica e familiare. Cosa pensa di ottenere la Lega discriminando tra donne italiane e straniere a loro volta discriminate o maltrattate da uomini che non accettano la loro soggettività? Mi sembra ovvio: depotenziare un articolato sistema di azioni regionali a sostegno della loro autonomia, della conciliazione tra cura e lavoro, della autodeterminazione femminile. Ebbene, noi non ci stiamo ed esortiamo la Lega e le sue esponenti a non strumentalizzare questi temi ma contribuire a fare meglio per superare insieme la piaga sociale e culturale della violenza di genere.” VEDI NOTIZIA DEL BANDO APERTO DALLA REGIONE