(Commissione speciale d’inchiesta, 5-6 novembre) Le proposte di miglioramento del sistema di tutela del minore, prodotte dalla commissione tecnica regionale di valutazione nominata dalla Giunta già lo scorso luglio, partono da una accurata analisi dell’esistente. E il presidente tecnico Giuliano Limonta ce l’ha illustrata questa analisi, nell’ambito di una relazione finale (QUI IL TESTO) che reca precise indicazioni di intervento, sia di competenza nazionale che, in parte, regionale. In estrema sintesi: migliorare l’omogeneità di intervento della rete che gestisce l’articolato sistema della protezione minorile, sostenere le professionalità e le famiglie affidatarie (anche attraverso la formazione), promuovere la multidisciplinarietà e infine, incentivare un autocontrollo sistematico che consenta di rilevare gli scostamenti dagli standard. Ricordo che il compito affidato a questa commissione era di verifica della normativa nazionale e regionale di riferimento, valutazione dei dati ed esame di procedure, organizzazione e competenze dei servizi sociali e sanitari.

Il quadro regionale normativo risulta coerente ai bisogni e nel complesso sano quello dei servizi, con presìdi sociali e sanitari e istituzioni minorili capillari sull’intero territorio, con professionisti/e di qualità, con una rete estesa di famiglie affidatarie. Vanno però affrontati i problemi rilevati, vale a dire: i rischi di disequilibri nell’intervento valutativo e negli obiettivi di cura e protezione, la lacunosità delle équipe di secondo livello multidisciplinari indicate dalle Linee guida 2013 della Regione, specialistiche sull’abuso e il maltrattamento, alcune conseguenti carenze nella fase della presa in carico di situazioni relazionali traumatiche. La gestione associata dei servizi sociali per ambiti distrettuali, che non è stata ancora pienamente realizzata, consentirebbe una maggiore disponibilità di personale e risorse. Si tratta di analisi e suggerimenti certamente utili ai lavori della nostra commissione politica d’inchiesta, la quale ha una responsabilità maggiore e diversa. Temi come la prevenzione del disagio genitoriale, indispensabile per evitare gli allontanamenti dei figli, il potenziamento e le stesse modalità di controllo dei servizi sociali nonché dei professionisti che vi operano per scongiurare qualunque intervento deviante o illecito, il sostegno alle famiglie sia in difficoltà che affidatarie, sono aspetti su cui la responsabilità pubblica e politica deve fare tutta la sua parte.