(Grizzana Morandi, 26 ottobre) Nel suo libro “Siamo innocenti” Charlotte Verniani spiega bene cos’è il crossdressing e cosa significano le sofferenze di chi non trova da parte di nessuno riconoscimento e comprensione: “Non si è colpevoli di ciò che la natura ci affibbia fin dalla più tenera età. Non si è colpevoli se a sette, otto o nove anni si ha l’assoluta necessità di rovistare nel cassetto di mamma, e non si è colpevoli se tale azione ci accompagnerà per il resto della vita”. L’associazione multidisciplinare per il sostegno al benessere “La sedia blu 2.0” ha presentato il libro nell’ambito di un convegno inedito, che ha riunito competenze educative, sociali e terapeutiche per rompere il muro di silenzio attorno alla condizione di quella che forse è la meno conosciuta sfaccettatura del mondo Lgbti+. Invitata a rappresentare l’impegno della Regione per il rispetto delle diversità e differenze, ho ricevuto un importante apprezzamento per la legge regionale contro le discriminazioni n.15/2019, tassello non più mancante e coerente della nostra strategia di inclusione sociale.
Intitolato “Identità legittime – il diritto di ‘essere’, nuove frontiere della ‘libertà’”, l’incontro moderato dalla psicomotricista e assessora di Grizzana, Loretta Pinelli, ha consentito di far emergere i bisogni autentici e i diritti delle persone che nascono e sono maschi, con relazioni eterosessuali, spesso una famiglia e dei figli, ma che hanno il bisogno di esprimere la propria femminilità attraverso l’abbigliamento. La pulsione emerge quale necessità fonte di sofferenza nel periodo adolescenziale e, a differenza delle persone trans od omosessuali, non trova alcun supporto dal momento che non investe la dimensione dell’identità di genere. Domina dunque le persone crossdresser la costante paura di essere scoperte ed emarginate dalla società, da qualunque comunità. Riconoscerne i diritti, superare i pregiudizi e le barriere culturali è il primo passo che deve trovare un impegno congiunto delle istituzioni. VEDI ANCHE:
Leave A Comment