(28 ottobre) Non si è certo sottratto il presidente Stefano Bonaccini alla richiesta di audizione delle minoranze in Commissione speciale d’inchiesta, dove abbiamo sentito anche l’ex assessora al welfare e ora parlamentare europea Elisabetta Gualmini e l’assessora al bilancio ed enti locali Emma Petitti. “Tutti dobbiamo sentirci incalzati a non dare nulla per scontato e ad andare a verificare puntualmente quanto funziona bene e quanto presenta problemi. Stiamo parlando di bambini e famiglie, il bene più prezioso della comunità”, l’ultima questione su cui la politica dovrebbe fare propaganda per la ricerca del consenso. Rimasto sconvolto come tutti da quanto emergeva dall’inchiesta della Val d’Enza, il presidente della Regione (che già a luglio ha istituito una commissione tecnica di verifica) ha espresso prima di tutto vicinanza a minori, genitori e famiglie che vivono situazioni drammatiche e poi nettezza rispetto all’inchiesta della Magistratura: ove accerti fatti e comportamenti illeciti “i responsabili dovranno essere puniti senza sconti e in ogni caso allontanati dai servizi e dai bambini.” Altrettanta nettezza rispetto al lavoro quotidiano di centinaia di operatori e operatrici dei servizi socioassistenziali, un lavoro necessario “che non può essere messo in discussione, a loro va la nostra gratitudine e sostegno”. Il presidente ha anche ribadito l’intenzione della Regione, in caso di processo, di costituirsi parte civile, e chiarito che, per tutelare efficacemente gli interessi collettivi, si stanno valutando le condizioni per farlo subito.
L’obiettivo che condivide con la Commissione speciale di inchiesta è fare luce sulle possibili falle in un sistema di protezione fatto di molteplici rapporti tra soggetti e istituzioni, “affinché in un campo tanto delicato di intervento sia limitata al massimo la possibilità di errore e di illecito”. Perciò va compreso cosa, dal punto di vista normativo, organizzativo e procedurale, possa e debba essere cambiato. Il presidente Bonaccini si è impegnato a farsi parte attiva per realizzare le indicazioni della Commissione anche rispetto a soggetti non regionali. Quanto ai dati emersi sinora nelle oltre 20 sedute effettuate con 70 ore di discussione, Bonaccini ha ricordato che il numero degli allontanamenti dei minori nella nostra regione è in linea con la media nazionale e decisamente inferiore a quello di altri Paesi europei. Non esiste quindi un’anomalia Emilia-Romagna, come ha documentato anche lo stesso Tribunale dei minori. Per quel che riguarda la legislazione e regolamentazione regionale, reca principi guida importanti, fra tutti quello per cui l’allontanamento di un minore dalla propria famiglia rappresenta sempre l’estrema ratio. Tra gli interventi, il presidente ha già evidenziato la necessità che le linee di indirizzo regionali vengano rese più cogenti e attuate in modo omogeneo su tutto il territorio, e l’esigenza di introdurre parametri più stringenti per l’accreditamento delle strutture e dei servizi, puntando sulle équipe di secondo livello e investendo sulla formazione del personale. Senza dimenticare il sostegno alle famiglie vulnerabili, anche in via preventiva, e a quelle affidatarie. SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE SPECIALE D’INCHIESTA VEDI ANCHE:
Leave A Comment