(COMUNICATO Bologna, 17 ottobre 2019) A confronto le migliori pratiche di welfare dell’Emilia-Romagna e della regione svedese Västerbotten, con l’obiettivo di conoscere le reciproche attività messe in campo in questi anni e valutare possibili collaborazioni future. Con questo intento una delegazione del Västerbotten, tra cui il presidente della Giunta Peter Olofsson e altri rappresentanti eletti ed elette anche nei Comuni, è stata ricevuta questa mattina in Regione. Ad accoglierla è stata la consigliera regionale e presidente della Commissione per la Parità e per i diritti delle persone, Roberta Mori, che ha illustrato i principali interventi sociali e per l’inclusione della legislatura regionale, con particolare riferimento alle politiche di genere e alla legge quadro dedicata 6/2014 (consegnata alla delegazione nella versione quadrilingue). Tra i temi toccati anche quelli relativi alle nuove soluzioni di prossimità dei servizi sanitari e supporto alla popolazione anziana e all’integrazione delle donne migranti.

“Le politiche per la parità sono un elemento importante per il progresso della nostra società- ha commentato Roberta Mori -. La lotta al gender gap e alla disparità salariale, le politiche per la conciliazione tra tempi di vita, di cura e di lavoro sono leve di sviluppo e di contrasto alle diseguaglianze al centro della nostra attenzione”. La presidente Mori ha ricordato come la Regione Emilia-Romagna si stia impegnando, attraverso azioni specifiche e strumenti quali il Bilancio di genere, a fare da traino per la messa in atto di politiche per la parità in altri territori e a livello nazionale. Tra queste ha messo in evidenza la recente approvazione della legge per contrastare l’omotransfobia. Perché il benessere del singolo coincide con quello della collettività”. In passato, l’Emilia-Romagna ha collaborato con la regione svedese Vastra Gotaland. Il rapporto è nato nel 2004 con la rete Sern (Sweden Emilia-Romagna Network) della quale Roberta Mori è stata presidente dal 2009 al 2013. Dai contatti sono nati rapporti istituzionali che si sono concretizzati con la firma dell’accordo Ery (European region for youth) sulle politiche giovanili nel 2007 e 2010 insieme ad altre otto regioni europee.