(6 ottobre) Nella splendida ed ispirante cornice di Castagneto di Baiso abbiamo inaugurato la Mostra “EROI SENZA GLORIA”, patrocinata dal Comune, dalla Provincia e dalla Regione Emilia-Romagna. Le opere del Maestro Vasco Montecchi rappresentano l’eterno ritorno nell’antico Borgo natio, “restituendo volti al passato, anticipando il futuro, accarezzando la bellezza del presente” (cit. del critico d’arte Marzio Dall’Acqua). Con i Sindaci di Scandiano e Baiso ci siamo dati appuntamento in Regione per completare il cammino di costituzione della Fondazione d’arte e scultura Vasco Montecchi. Un grazie speciale ai volontari dell’Associazione Il Castagneto per aver reso la Casa Museo un vero Centro civico culturale accogliente, vitale e inclusivo. Annunciata nell’occasione anche la presentazione della Mostra Sabato 12 ottobre, ore 16.30, al Centro d’Arte “Medardo Rosso” di Montecavolo. Di seguito l’affettuosa illustrazione di Giuseppe Ombrini.
Intorno alla Mostra. L’Arte, i sentimenti, i diritti della terra
Questa bella mostra di Vasco Montecchi, dal titolo Eroi senza gloria, è un rinnovato saluto a tante cose belle che appartengono a una resistenza silenziosa dei sentimenti. Si tratta delle prime sculture in terracotta mai abbandonate dal Maestro e mai allontanate dal suo esistenziale lavoro artistico. Nell’attuale esposizione Vasco si concede e ci regala una nuova valutazione-progetto come corriere del tempo, facendo riaffiorare dalla memoria immutabili lotte e diritti dei contadini, degli operai e dei lavoratori. Il percorso spaziale, fatto di segni del tempo nel tragitto tra Castagneto e Montecavolo, si arricchisce di definizioni altre, e il suo valore, catturato dal fascino dei panorami, è il luogo, la ri-strutturazione materiale della stessa nostra terra.
Così il pubblico, da una sala dopo sala, avanzerà nello spazio, ma abbandonerà la relazione tra il tempo interiore e quello dell’orologio, calandosi nei due centri d’arte in una salita e discesa antiche, dove sì il tempo è trascorso, ma ora è museo, vetrina dei sentimenti e dell’arte contemporanea. Ed è proprio questa la caratteristica nuova della mostra, il movimento, una pratica culturale itinerante di una geografia sociale, mossa e prodotta da due artisti e due centri d’arte: Vasco Montecchi con la sua Casa Museo Diffuso e Remo Delmonte con il Centro d’Arte “Medardo Rosso”, l’una a Castagneto di Baiso e l’altro a Montecavolo di Quattro Castella. Da tempo Vasco e Remo hanno sentito la percezione naturale dei propri luoghi familiari come crateri vulcanici attivi, partecipativi, nati da un riemergere dei sentimenti attraverso la propria casa. I ricordi di famiglia si materializzano in museo diffuso, la materia si trasforma in storia e la memoria diventa un alveare gioioso di luogo dove si incontrano persone per fare arte e creare una cultura libera, non stereotipata. Pertanto, la fondazione di queste due comunità-laboratorio, nelle quali si vive assieme, si discute, si sta semplicemente dentro in un’atmosfera anch’essa poetica, offre il bene prezioso della ricchezza umana dell’aiuto, della solidarietà, dell’intelligenza, dello scambio e dell’ironia lasciataci in eredità dal nostro grande amico comune Alfredo Gianolio.
[…] L’eterno ritorno di un artista alla sua terra […]