(Nalles, Bolzano 13 settembre) Ho preso parte al Convegno internazionale “Stereotipi di genere nel lavoro, le insidie nella costruzione dei ruoli”, che l’Associazione altoatesina AFB ha organizzato con il centro Europeo per i lavoratori – EZA, in collaborazione con la Consigliera di Parità della Provincia Autonoma, Michela Morandini. Una giornata di formazione per lavoratori e lavoratrici, a cui hanno partecipato tra gli altri Lorella Zanardo, attivista per i diritti delle donne, presidente associazione “Nuovi Occhi per i Media” con una relazione in materia di TV e socializzazione ai ruoli di genere e la Consigliera per le pari opportunità della città di Königswinter, Frauke Fischer. Personalmente ho trattato il tema “Condizione femminile ed attuali sviluppi nelle politiche sociali e nel lavoro”, portando dati precisi sul gap di genere, riflessioni sulle sfide della democrazia paritaria e sulle politiche più efficaci per raggiungerla.

Questo il tasso di occupazione femminile: 53,1% in Italia contro il 67,4% in Europa, numero che cala di quasi 5 punti per la donna che ha un figlio e cala di oltre 7 punti per le madri di due figli. Il gender Pay Gap (divario retributivo) è in Europa in media del 16%, in Italia del 23% con picchi del 46% registrati in attività professionali, scientifiche e tecniche. Secondo il Fondo monetario internazionale con la parità uomo-donna l’economia mondiale crescerebbe del 35%. Del resto in UE il divario occupazionale tra i generi causa circa 370 mld di euro all’anno di perdite economiche. Realizzare la democrazia paritaria è una necessità, come indicato dall’obiettivo 5 Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile del Pianeta, dalla Convenzione del Consiglio d’Europa di Istanbul per il contrasto alla violenza sulle donne e dalla nostra Costituzione. Superamento degli stereotipi formativi e di ruolo, incentivi per l’imprenditoria e il lavoro femminile di qualità, obbligo all’equo compenso, educazione finanziaria, responsabilità sociale d’impresa devono accompagnarsi ad un serio investimento sui servizi di welfare (sgravi fiscali), per asili nido e la redistribuzione del lavoro di cura. Tra le sfide da vincere, il superamento della frammentazione normativa attraverso una Legge quadro e azioni intersettoriali e integrate a tutti i livelli.