Alle ore 03,33 del 27 luglio 2019 l’Assemblea legislativa regionale approva. QUI IL TESTO di questa legge di civiltà, passaggio storico per il consolidamento dei diritti e delle garanzie nella nostra regione, l’Emilia-Romagna, che è terra di diritti e di libertà. La maratona di quasi 48 ore senza interruzione in Aula, di cui vari organi di informazione hanno parlato, ha rappresentato per me, per noi, molte cose positive che riguardano anche aspetti umani e di relazione personale difficilmente dicibili… rivolgo ancora un ringraziamento particolare a Vincenzo Branà e a Franco Grillini, a tutt* coloro che ci hanno sostenuto sotto ogni profilo. Sopra tutto questa prova ha restituito il senso autentico della Politica e di una comunità politica che si riconosce compatta e solidale nella battaglia, nello scontro frontale tra visioni opposte della società. Dall’altra parte, 1.787 emendamenti presentati in gran parte da Fratelli d’Italia, un ostruzionismo legittimo nella forma quanto becero e intriso di intolleranza nei contenuti che ha coinvolto appieno anche la Lega.

Nel mio intervento di replica al termine della discussione generale (VIDEO), così come negli interventi dei Colleghi del PD e della maggioranza durante le lunghissime ore in Aula, abbiamo portato orgogliosamente le motivazioni valoriali, le ragioni sostanziali di un provvedimento che tutela con equilibrio i diritti sociali e democratici delle persone, a maggior ragione se minoranze, rigettando ogni tentativo di “pensiero unico”, di deriva autoritaria e di incitamento all’odio travestito da libertà di espressione. Ora con l’approvazione della “Legge regionale contro le discriminazioni e violenze determinate da orientamento sessuale o identità di genere” un altro traguardo è stato raggiunto, ma nuovi capitoli devono essere scritti. Perché le leggi che promuovono e difendono i diritti delle persone devono essere presidiate, protette, rivendicate, attuate. Noi ci siamo e ci saremo!