(Bologna, 11 giugno) Assunti a tempo determinato da Invitalia Spa, Agenzia nazionale di proprietà del Ministero Economia e Finanze, hanno lavorato assieme ai dipendenti della Regione e degli Enti locali, ogni giorno a tempo pieno per oltre sei anni, alla ricostruzione del tessuto imprenditoriale e sociale nel cratere del sisma che nel 2012 ha duramente colpito l’Emilia-Romagna. Ora che il loro contratto scade il prossimo 30 giugno e non è più prorogabile per effetto del Decreto Dignità voluto dal Ministro Di Maio, rischiano di perdere il loro posto ben 135 professionisti. Non solo questi lavoratori e lavoratrici potrebbero perdere il posto, ma la nostra regione rischia di trovarsi priva di un patrimonio professionale, insostituibile in tempi brevi, che è ancora necessario per completare i progetti di ricostruzione e l’erogazione dei contributi.
Rispondendo ad un’interrogazione del PD in Assemblea legislativa, l’assessora Paola Gazzolo, per conto della Giunta regionale, ha puntualizzato che “proprio nella consapevolezza che l’apporto di tali risorse è fondamentale per la ricostruzione, negli anni si è sempre richiesto ed ottenuto la continuità delle strutture operanti, con l’inserimento di specifiche norme e proroghe nella legislazione nazionale.” L’entrata in vigore delle nuove disposizioni normative del DL cosiddetto “Dignità” 87/2018, concepite allo scopo di contrastare l’abuso del ricorso al lavoro precario, ha messo in forte difficoltà la continuità dell’operato delle strutture a supporto del Commissario. Per questa ragione, attraverso un emendamento, si è chiesto di estendere a questa fattispecie di lavoratori la disciplina già prevista nella legge di bilancio 2019 per il personale di Invitalia operante per il sisma del Centro Italia, ma la proposta è stata respinta. Non solo, il Sottosegretario alla Presidenza dei Ministri con delega alle calamità naturali, Vito Crimi, non ha mai risposto alla lettera di richiesta di un incontro urgente. Il Governo si è fatto di nebbia ma noi non ci arrendiamo. In questi giorni si stanno svolgendo numerosi incontri con le rappresentanze sindacali e il Ministero per trovare una soluzione che salvaguardi la dignità vera di questi professionisti e l’interesse pubblico di tornare alla piena normalità nei territori del sisma.
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