(Reggio Emilia, 6 aprile) Con questo titolo la Fondazione E35 e il Comune di Reggio Emilia, nell’ambito della rassegna ‘365 giorni DONNA’ promossa dall’assessora Natalia Maramotti, hanno organizzato una giornata di riflessione a più voci sui legami con l’Europa. Al centro, voci di donne e uomini che hanno preso a cuore con spirito costruttivo il progetto di Europa, consapevoli dei difetti di questa Unione Europea quanto delle sue enormi potenzialità. Europa è una parola e una visione di convivenza da declinare, dove per Singolare si intende la Comunità che non deve disperdersi perché racchiude la capacità di superare i conflitti ed approdare ad una Europa Sociale e dello sviluppo sostenibile. Quanto al Femminile, è declinazione che porta uno sguardo differente nella politica, necessario a costruire relazioni non conflittuali, favorire la mediazione, dare risalto agli interessi collettivi e alla cura del Pianeta.
Il convegno ha presentato da una parte letture importanti della realtà, che servono a pensare e ad agire; dall’altra, testimonianze preziose di una Memoria civile che sta alla base di qualunque progetto di futuro. Emozionante la voce di Lidia Menapace, 95 anni appena compiuti, staffetta partigiana, politica e saggista, un incessante impegno sociale e un libro in uscita da poco. “Sono una ex insegnante, sono una ex di tante attività ma non sarò mai una ex partigiana”, ha detto, perché essere partigiane è una scelta di vita, per sempre. Da un ritratto di Rosa Luxemburg alle conquiste femminili mai acquisite del tutto e, in conclusione, una riflessione sulla libertà delle donne minacciata dalle paure e dai sovranismi di ritorno in tutta Europa. Ne hanno parlato Giorgia Serughetti e Cecilia D’Elia, autrici del libro “Libere tutte, dall’aborto al velo, donne nel nuovo millennio”.
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