La ‘Sessione europea’ rappresenta un bilancio annuale sulla partecipazione dell’Emilia-Romagna alla formazione e attuazione del diritto e delle politiche dell’Unione che individua anche le priorità che guideranno le attività future. In particolare, l’esame del Programma di lavoro annuale della Commissione Europea fornisce alla Regione, in via anticipata, un efficace strumento di monitoraggio degli atti europei e consente una maggiore tempestività nel formulare osservazioni su di essi. Ricordo che la nostra è una delle pochissime Regioni italiane a prevedere questi passaggi coinvolgendo tutte le Commissioni per materia nell’espressione di indirizzi di cui la Giunta si fa carico nei rapporti diretti con l’Europa. A chiudere la Sessione 2019 oggi in Assemblea Legislativa è intervenuta la prof.ssa di Scienze giuridiche di Unibo e da un paio di anni Giudice in carica della Corte di Giustizia europea, Lucia Serena Rossi.
Un discorso vibrante il suo, che ha messo al centro la funzione di tutela e protezione dei diritti personali. La prof.ssa Rossi è una dei 28 giudici della Corte, tutti di nazionalità diversa ma uniti dalla responsabilità di questa alta tutela e dalla promozione dell’ordinamento giuridico e dei valori fondativi europei. Sono poi intervenuti in Aula l’assessore ai rapporti con l’Europa Patrizio Bianchi e lo stesso presidente della Regione Stefano Bonaccini. Richiamando provvedimenti e cospicui fondi messi a disposizione della comunità emiliano-romagnola proprio grazie alla collaborazione efficace con le istituzioni europee, il Presidente ha sottolineato il ruolo propositivo della nostra Regione, che è impegnata per una rappresentanza democratica più incisiva e una politica unitaria su materie essenziali, economiche, del lavoro e dei rapporti internazionali. In chiusura, un’affermazione che abbiamo condiviso: l’unica alternativa all’Europa è un’Europa migliore, più solida e rappresentativa dei suoi popoli e territori.
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