(19 febbraio) Abbiamo riunito in seduta congiunta le commissioni Parità e Diritti delle Persone e Politiche sociosanitarie, con il collega Paolo Zoffoli, per illustrare il rapporto sulla situazione penitenziaria emiliano-romagnola 2015-2017 (VEDI I DATI). Per conto degli Assessorati competenti la funzionaria d.ssa Monica Raciti ha spiegato dati e tendenze che, ad esempio, evidenziano come nel triennio la popolazione carceraria regionale sia aumentata del 19,8 per cento (nel 2015 i detenuti erano 2.911 mentre nel 2017 erano 3.488). Cresce, in particolare, il numero di detenuti stranieri, più 31,4 per cento, ma anche gli italiani sono aumentati, del 9,8 per cento (da 1.564 sono passati nel 2017 a 1.718). Le donne detenute sono il 4,6 per cento. L’indice di sovraffollamento è a sua volta cresciuto. In aumento, sempre nel triennio, anche il numero di ingressi di minori negli istituti di pena, passati da 89 nel 2015 a 117 a nel 2017.
Da parte mia ho chiesto alla Giunta un approfondimento sulla condizione femminile, sulla gestione della maternità in carcere, sulle misure applicate per evitare discriminazioni di genere e violenze multiple. Il Garante delle persone private della libertà personale, Marcello Marighelli, ci ha portato anche i dati più recenti: attualmente, in Emilia-Romagna, i detenuti “sono arrivati a 3.569, con flussi annui in entrata e uscita di oltre 7.000 persone”. Due soli casi, a Bologna e Forlì, di madri con bambini internati. E mentre le misure restrittive ma alternative alla cella stanno contenendo il sovraffollamento, restano aperti molti problemi. Occorre l’approvazione in Parlamento della riforma dell’ordinamento penitenziario, soprattutto per assicurare la modernità degli edifici, condizioni umane sia per i detenuti che per il personale e con l’obiettivo di “rilanciare lavoro e formazione nelle strutture carcerarie”. Affinché reinserimento sociale e funzione educativa non restino solo sulla Carta costituzionale. Il Garante ha poi riferito nel dettaglio che oggi le donne detenute sono 152, gli stranieri 1.844 (pari al 51,66 per cento), 66 le persone in semilibertà.
Leave A Comment