(Bologna, 14 febbraio) Il sistema sanitario della Regione Emilia-Romagna si nutre di ideali solidi, risorse certe (90 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno con una dotazione totale di oltre 8 miliardi assegnati all’Emilia-Romagna dal riparto del Fondo sanitario nazionale 2019), competenze, investimenti costanti nella consapevolezza che la sanità pubblica è un valore per tutti. Da difendere. Lo ha spiegato il presidente Stefano Bonaccini, intervenuto al Convegno dell’Associazione Nazionale Pensionati di CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) dal titolo “Il futuro della sanità in Emilia-Romagna”, co-promosso da ‘Donne in Campo’ e Associazione Giovani Imprenditori Agricoli. Incisiva la relazione del presidente di ANP, Pierino Liverani, che ha posto problemi puntuali poi ripresi dall’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Sergio Venturi.

Tra le sollecitazioni: la riapertura di un confronto in termini di appropriatezza e costi dei farmaci, l’investimento sulla prevenzione delle cronicità, interventi sulle liste di attesa per ridurre ulteriormente la quota di persone che rinunciano alle cure causa i tempi eccessivi. Sono intervenuta in particolare sulla recente legge regionale in materia di prevenzione e salute, che ad esempio pone espressa attenzione alla medicina di genere per l’appropriatezza delle cure e al potenziamento dei Consultori familiari, sottolineando anche il sostegno della Regione ai/alle caregiver. L’assessore Venturi ha espresso la volontà di portare al tavolo nazionale proprio l’esperienza avanzata della legge quadro per la parità 6/2014 sulla medicina di genere per inserirla nel Piano sociosanitario. Cristiano Fini, presidente Cia Emilia-Romagna, ha concluso focalizzando le sfide di un comparto agricolo messo a dura prova da competizione e cambiamenti globali, che chiede semplificazione e tutele di welfare nell’alveo di un sistema solidale, inclusivo e rispettoso del diritto alla salute, grazie alla responsabilità di tutti.