(13 febbraio) Sala stracolma di rappresentanti di Comuni, associazioni di promozione sociale e per i diritti, onlus e sindacati che da tutta la regione hanno risposto al nostro invito di consultazione sul progetto di legge regionale di iniziativa dei Consigli comunali di Bologna, Parma, Reggio Emilia, San Pietro in Casale per il contrasto alle discriminazioni e violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere. Dagli oltre cinquanta interventi ascoltati in udienza conoscitiva e dalle numerose osservazioni, contributi o emendamenti al testo annunciati per iscritto nei prossimi giorni (per le associazioni, da inviare entro le 12 del 18 febbraio), esce un quadro ricco ed eterogeneo di posizioni che è compito dell’istituzione, di noi legislatori, portare a sintesi con grandissima serietà, scongiurando ogni tentativo di strumentalizzare le emozioni, sofferenze, paure delle persone. A guidarci e guidarmi come Relatrice del provvedimento, il rispetto di ogni posizione, l’ascolto autentico di ogni esigenza, l’approfondimento giuridico e di merito di ogni proposta.
Si è detto che le competenze della Regione sono limitate, ma fondate su azioni di prevenzione e culturali determinanti per attuare l’art. 3 Costituzione e portare a compimento il sistema antidiscriminatorio costruito anche grazie alla Legge quadro per la parità 6/2014, in linea con l’approccio egualitario, solidaristico e inclusivo dell’Emilia-Romagna. Lo hanno rimarcato – accanto a tanti racconti personali drammatici e dati significativi che registrano un aumento, purtroppo, delle violenze omofobiche, e degli atti di bullismo a danno di adolescenti – molti interventi delle associazioni Lgbti, del già parlamentare e consigliere regionale firmatario del primo progetto di legge in materia, Franco Grillini, delle assessore comunali proponenti il testo Susanna Zaccaria di Bologna e Natalia Maramotti di Reggio Emilia. Un contributo favorevole alla normativa, che focalizza i temi lavorativi e legati al ruolo dello Sport, è arrivato dai Sindacati CGIL-CISL-UIL e dalla UISP regionale. Abbiamo ascoltato contributi importanti del mondo cattolico,
ad esempio della Comunità Papa Giovanni XXIII, delle ACLI e di associazioni per la Famiglia, attente soprattutto a tutelare l’effettiva parità e rispetto dei diritti e libertà costituzionalmente garantiti. Impossibile qui citare tutti e tutte, presto sarà disponibile la trascrizione completa della giornata sul sito web della Commissione. Sottolineo infine che sulle diversità espresse e rappresentate, sulle contrapposizioni anche inevitabili, ha prevalso un sostanziale rispetto reciproco, di cui ringrazio ogni partecipante.
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