(Reggio Emilia) L’anno per molti di noi si è aperto con una mobilitazione sui territori la cui portata va oltre il congresso PD in vista delle Primarie del 3 marzo, perché riguarda il futuro stesso della politica progressista, dei valori di sinistra, democratici, costituzionali quale alternativa agli attuali sovranismi che alimentano tensioni e inciviltà, che isolano il Paese dalle opportunità di sviluppo. L’impegno a non restare in superficie, ma ad elaborare analisi e proposte per costruire un Partito utile quanto differente, accomuna persone iscritte e non, che vogliono contribuire a politiche credibili e praticabili per ridurre le diseguaglianze sociali. Dagli errori si impara quando c’è onestà intellettuale e umiltà: queste le parole chiave proposte dal candidato alla segreteria nazionale, Nicola Zingaretti, a segnare una bella discontinuità dalle precedenti leadership.

Far contare le persone dentro il PD, nella società, è in cima alla lista del suo programma. Zingaretti lo scrive e lo ripete in occasione dei tanti incontri di Piazza Grande che promuove, come nel confronto vivace e partecipato tenuto al Centro internazionale Malaguzzi (qui un VIDEO-servizio di Telereggio).  Nelle varie convenzioni di Circolo a cui partecipo o dove presento la mozione, rilevo una diffusa consapevolezza della posta in gioco, del ruolo che un Partito Democratico sin qui diviso non ha mai svolto sino in fondo ma che ora è essenziale per uno sviluppo socialmente sostenibile a livello europeo. Noi vogliamo cambiare in senso democratico questa Unione, le destre vogliono solo picconarla lasciando macerie; e su diseguaglianze economiche ed Europa dei popoli, sui temi dell’ambiente e degli investimenti per il lavoro, noi pensiamo che il Partito Democratico abbia il dovere, non solo la possibilità, di dialogare con una base elettorale che ha votato Movimento5Stelle e che in buona parte se ne sta già pentendo.