(Bologna, 17 dicembre) “Di che cosa parliamo quando parliamo d’amore. Riflessioni, percorsi e materiali per l’educazione all’affettività e alla sessualità” è il tema dell’evento organizzato, nell’Aula absidale di Santa Lucia, dalle responsabili del Progetto regionale “W l’Amore” Paola Marmocchi ed Eleonora Strazzari dell’Azienda USL di Bologna. Rivolto ad operatori e operatrici delle Aziende Sanitarie che lavorano nei Consultori familiari, Spazi Giovani e Giovani adulti, Spazi donne immigrate, agli insegnanti, educatori e associazioni, il convegno ha focalizzato i percorsi e i risultati di un Progetto che compie 5 anni. Dopo i saluti portati dalla vicepresidente della Regione Elisabetta Gualmini, ho contribuito a motivare l’importanza di questo approccio educativo che, senza forzature, aiuta le/gli adolescenti a conoscersi, a rispettarsi, a relazionarsi in modo sano superando timori, pregiudizi, stereotipi.

Gli interventi della Direttrice Azienda USL bolognese Chiara Gibertoni, del prof. Antonio Bazzocchi sul “codice del corpo”, di Laura Pomicino sulla prevenzione della violenza nelle relazioni intime, hanno rilanciato i motivi di “W l’amore”. Il progetto è attivo in tutta l’Emilia-Romagna dal 2014 dopo una sperimentazione nei territori di Bologna, Forlì, Reggio Emilia e i dati del recente monitoraggio sono significativi: ad esempio, il 95,4% delle famiglie ritengono positivo il percorso fatto dai loro figli a scuola nell’ambito del progetto, riscontrando progressi in termini di curiosità, dialogo e consapevolezza. Le differenti risposte tra ragazzi e ragazze inoltre, stanno già orientando gli educatori a calibrare al meglio i percorsi. La Regione Emilia-Romagna continuerà dunque a promuovere l’educazione all’affettività e alla sessualità su basi scientifiche e con trasparenza, informando e coinvolgendo le responsabilità genitoriali.