(Reggio Emilia, 12 dicembre) Una serata natalizia di testimonianze, storie e progetti per il futuro con al centro l’Ospedale Maternità e Infanzia, quella promossa da CuraRe onlus e dalla sua presidente Deanna Ferretti, cui hanno partecipato con parole importanti, tra gli altri, il Sindaco Luca Vecchi, il presidente della Conferenza Sociale Sanitaria Territoriale e sottosegretario alla Presidenza della Regione Giammaria Manghi, il Direttore Generale Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia Fausto Nicolini, il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.“Grazie alle donne di Reggio”, ha detto Deanna Ferretti nel corso della presentazione del progetto esecutivo dell’Ospedale che arricchirà l’offerta sanitaria del nostro territorio. La ringrazio, perché ha sottolineato che il cuore pulsante di questo straordinario obiettivo di Comunità sta prima di tutto nella forza, nella consapevolezza e nel profondo civismo delle donne reggiane.
Gli attori che rendono possibile l’opera sono molteplici e ne sottolineo il ruolo. A partire dalla Regione Emilia-Romagna, con un finanziamento dedicato di oltre 25 milioni: un impegno che ritengo coerente con quello complessivo, a tutto campo, per l’universalità concreta del servizio sanitario, come dimostra l’abolizione da gennaio della quota aggiuntiva su farmaci e specialistica ambulatoriale (il cosiddetto superticket) per oltre 3 milioni di cittadine e cittadini emiliano-romagnoli di cui 414.300 reggiani. E poi le professionalità e l’investimento della stessa Azienda Sanitaria, la lungimiranza e sensibilità politica dell’Amministrazione comunale, degli altri enti locali e della provincia. A tale sforzo istituzionale ha fatto da sponda e pungolo incessante Curare onlus, con iniziative volontarie di raccolta fondi che hanno consentito di finanziare l’avvio dell’opera e alimentato nuova, preziosa, cultura della solidarietà. In questo quadro di responsabilità, non va mai trascurato il ruolo che le donne hanno avuto e continueranno ad avere nello sviluppo dei servizi per la salute femminile.
Senza la loro consapevolezza culturale, il loro sostegno, la forza e il pragmatismo delle loro idee e la presa in carico politica dentro e fuori le istituzioni, il progetto del MIRE non avrebbe né presente né futuro. L’impegno politico e civico delle donne reggiane viene da lontano e proietta la nostra sanità nel futuro, con il MIRE quale centro propulsore di una rete di servizi, Consultori e presìdi sociosanitari per la salute di tutti e tutte.
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