(Trento, 11 dicembre) “Riequilibrio di genere: strumenti e strategie” è il titolo del Convegno promosso dalla presidente della commissione Pari Opportunità della Provincia autonoma, Simonetta Fedrizzi, che mi ha invitato ad inquadrare le politiche territoriali e nazionali. Accreditato come corso di deontologia per l’Avvocatura, è stata una partecipata occasione formativa e di rendicontazione dell’attività della Commissione trentina attraverso i dettagli di una straordinaria operosità. Con i contributi di Elisa Bellè del centro Studi interdisciplinari di genere, a illustrare la Banca dei Saperi (o delle competenze) per il riequilibrio uomo-donna nei diversi luoghi decisionali e di Marco Brunazzo dell’Università di Trento, a spiegare l’efficacia del sistema della doppia preferenza di genere nella legislazione elettorale.

Anche da queste esperienze, come dagli studi e dati statistici, emerge una breve lista di “cose da fare”. Interventi utili a ridurre gap di genere e diseguaglianze socio-economiche, a liberare risorse femminili per uno sviluppo sostanziale e sostenibile, definendo un preciso quadro programmatico per le politiche di pari opportunità applicabile da ogni Amministrazione, non solo locale. In sintesi: 1. consolidare e rafforzare i percorsi di educazione e formazione a tutti i livelli e in tutte le fasce di età, per superare stereotipi di genere e pregiudizi discriminanti / 2. sostenere con incentivi concreti la cultura della condivisione tra donne e uomini delle responsabilità familiari / 3. rafforzare gli organismi di parità per monitorare e proporre interventi di contrasto ad ogni forma di discriminazione / 4. diffondere la medicina di genere / 5. introdurre strumenti di governance paritaria in politica e nell’economia.