(Bologna, 5 dicembre) Diminuisce il tasso di interruzioni volontarie di gravidanza tra le giovanissime, rimane più stabile tra le donne dai 30 ai 40 anni. Una delle motivazioni più frequenti di questa scelta è l’incompatibilità tra la propria carriera professionale e la maternità in mancanza di sostegni adeguati. Sono informazioni emerse dalla relazione dell’assessorato Politiche per la salute sul rapporto annuale IVG e servizi consultoriali, svolta da Silvana Borsari e Davide Barbieri nella seduta congiunta delle commissioni Politiche per la salute, Parità e diritti delle persone. Nel 2017 dunque, le IVG in Emilia-Romagna sono state 7.130, calate del 7 per cento rispetto al 2016 e del 40% rispetto al 2004, quando furono 11.839.

Parallelamente, lo sappiamo, non assistiamo nel 2017 ad un aumento delle nascite: i parti sono stati 32.912, solo nove anni prima ne abbiamo registrati 41.380. A praticare l’interruzione di gravidanza sono ancora in prevalenza donne straniere, anche se dal 2010 sono diminuite del 34,5%. In aumento l’interruzione farmacologica, ora vi ricorre il 29, 5% delle donne che abortiscono. Per quanto riguarda i medici obiettori di coscienza, nel 2017 si è contata una percentuale di ginecologi pari al 50,5 (nel 2016 erano il 49,8%). Il Consultorio rimane il primo punto di riferimento e non solo per l’accesso all’IVG. Di grande rilevanza, anche per la natalità futura, il programma attivato nei primi mesi di quest’anno di promozione della salute sessuale e della fertilità rivolto in particolare agli/alle adolescenti.

Tra gli interventi in essere nei Consultori la diagnostica e la sensibilizzazione per la salute e la fertilità, nonché la distribuzione gratuita di contraccettivi per cittadini di età inferiore ai 26 anni, o di età compresa tra i 26 e i 45 anni se sono persone disoccupate o lavoratrici colpite dalla crisi. E, ancora, contraccezione gratuita per le donne entro i 24 mesi dall’intervento per l’interruzione di gravidanza o nei 12 mesi post partum. Molte le richieste di approfondimento da parte di consiglieri e consigliere, ad esempio sull’impegno della Regione ad assicurare una gestione dell’obiezione di coscienza compatibile con la Legge 194, sull’accesso effettivo alla interruzione farmacologica, sulle motivazioni delle donne. Ne riparleremo.