Il mio 25 novembre presso il Comando dei Carabinieri, per l’inaugurazione della “stanza rosa” destinata alle vittime di violenza di genere, con un angolo per i più piccoli nel caso anche i minori – come purtroppo spesso accade – siano coinvolti. Un progetto concreto di collaborazione tra l’Arma e il Comune di Carpi, rappresentato dal Sindaco Alberto Bellelli e dall’assessora Stefania Gasparini che ha dichiarato: «in città esiste già un appartamento protetto, ci siamo chiesti cosa mancasse e siamo arrivati a ideare questo progetto, cioè un luogo dove donne e figli si sentano protetti, un luogo dove non ci si sente in colpa ma accolte e capite». In questo senso si tratta di un’attenzione esemplare, che si inserisce in quel sistema di presidio, prevenzione e protezione che la Regione sta rafforzando di concerto con Comuni, centri antiviolenza, associazioni, rete sociosanitaria, Forze dell’ordine.

La nuova stanza, allestita al piano terra della caserma, rappresenta dunque una tappa sicura per le donne che trovano il coraggio di denunciare e iniziare, non più sole, il duro percorso di uscita dai maltrattamenti e dalla paura. Come evidenziano i rapporti, le denunce sono più numerose in Emilia-Romagna rispetto ad altre zone del Paese, proprio perché qui il sistema di tutele integrate è migliore. I locali, arredati in modo informale, con pareti colorate e giocattoli, sono accoglienti e adeguati ad instaurare con la donna un rapporto di fiducia, quella di poter ritrovare la propria dignità, soggettività ed autonomia. Hanno partecipato il vescovo Cavina, l’assessora Emma Petitti, il consigliere regionale Enrico Campedelli, consiglieri comunali, lo staff di Vivere donna onlus, la direttrice del pronto soccorso del Ramazzini Chiara Pesci. Da sottolineare che i Carabinieri di Carpi guidati dal capitano Iacovelli, hanno frequentato appositi corsi di formazione sulla violenza di genere, che saranno divulgati ai militari delle quattro compagnie della provincia.