(Bologna, 23 novembre) Se si tratta di combattere la violenza di genere, quale inaccettabile violazione dei diritti umani, Regione Emilia-Romagna ed Unione Europea vanno di pari passo. Perché condivisa e sempre più integrata è la promozione degli strumenti e alleanze necessari a realizzare le norme di parità ed eguaglianza di genere contenute in tutti gli atti fondamentali dell’Unione Europea, nella Convenzione di Istanbul contro la violenza domestica, nei Trattati internazionali e nelle indicazioni dell’Agenda ONU 2030 per la sostenibilità del Pianeta. Il convegno “La Democrazia è Donna” (Strategie e azioni per la parità e contro la violenza di genere) promosso dalla commissione Parità e Diritti dell’Assemblea legislativa e dalla Regione in collaborazione con la Commissione Europea e con l’alto patrocinio del Parlamento europeo, ha dimostrato plasticamente, anche nelle numerose partecipazioni in sala, che tale ampia alleanza fra territori, associazioni, competenze e istituzioni sovranazionali è doverosa quanto possibile.
L’evento internazionale svolto in sala Fanti dell’Assemblea regionale in occasione della Giornata ONU per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, ha focalizzato l’obiettivo che sta a monte: avere una democrazia a misura di donna, che significa piena cittadinanza per tutti. Nel suo saluto la presidente Simonetta Saliera ha sottolineato che “la violenza sulle donne perpetua antichi pregiudizi e luoghi comuni ed è il più odioso dei crimini”. L’impegno concreto dell’Emilia-Romagna in attuazione della legge quadro 6/2014 per la parità e contro le discriminazioni di genere è stato riassunto dall’assessora al Bilancio e Pari opportunità Emma Petitti. Battaglia culturale, educativa, di civiltà da portare avanti uniti. Nella lettera inviata ai partecipanti al convegno Federica Mogherini, Alto rappresentante UE per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, ha sottolineato “come sia necessario insegnare ai nostri figli l’importanza del rispetto dell’altro sesso e alle nostre figlie il rispetto per se stesse.
Non esiste lavoro che una donna non possa fare e compito delle istituzioni è garantire le pari opportunità”. Una cosa in particolare salta all’occhio, “l’attenzione che l’Emilia-Romagna ha su queste tematiche” e i passi avanti compiuti, hanno sottolineato Isabella De Monte e Paolo De Castro, eurodeputati del Distretto nordest. “Tutti nascono con dei diritti cuciti addosso” ha aggiunto l’eurodeputata emiliana Cécile Kyenge. E che il tema non sia solo prettamente femminile lo sa anche Damiano Zoffoli, che spiega come “la dignità della donna si intrecci con il futuro dell’Europa. Ad esempio, perché le donne devono guadagnare, di media, il 16 per cento in meno degli uomini?”. Tanto lavoro, ancora, c’è da fare, sottolinea Elly Schlein in rappresentanza della commissione FEMM del Parlamento Europeo: “ci sono almeno sei stati membri dell’Unione che hanno una bassissima rappresentanza femminile, dare pari dignità è una battaglia politica, ma soprattutto culturale”. Massimo Gaudina e Bruno Marasà, rispettivamente a capo degli Uffici di rappresentanza a Milano di Commissione e Parlamento europei, hanno motivato l’importanza della partecipazione consapevole per un’Europa dei diritti e delle opportunità, dove la violenza maschile contro le donne, l’intolleranza e le discriminazioni non trovino più posto. Nelle parole della giovane sostenitrice siciliana della campagna #stavoltavoto, Anastasia Veneziano, il senso della cittadinanza europea e del voto del 26 maggio 2019.
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