(Bologna) Un incontro significativo quello che il candidato alla segreteria nazionale del PD, Nicola Zingaretti, ha voluto tenere con le rappresentanti di TowandaDem, bolognesi e provenienti da tutta la regione. Un incontro vero, non di facciata, nel quale Zingaretti ha ascoltato le nostre esperienze e proposte e ha marcato una posizione convinta rispetto alle diseguaglianze di genere e sociali, rispetto alla necessità di un contributo di pensiero femminile senza il quale non si fa politica utile. Né democratica. Non ci siamo nascosti il fatto che l’impegno di anni e di tante persone aderenti alle Conferenze Donne Democratiche, la stessa Conferenza a livello nazionale, si siano infranti contro l’indifferenza del gruppo dirigente PD. Lo spirito originario del Partito, mai realizzato, passa anche da questo contributo e Zingaretti intende valorizzarlo da subito, proponendo il congresso parallelo delle Donne Dem a inizio anno.

In primo piano una denuncia e un allarme motivato: stiamo assistendo ad una deriva internazionale, non solo italiana, sul piano dei diritti umani e della solidarietà sociale. Parliamo di un “sovranismo” che non riguarda solo l’attacco all’Europa in chiave nazionalista ma riguarda la riaffermazione su larga scala della supremazia patriarcale. L’uomo bianco, ebbene sì, che vuole riprendersi tutto lo spazio e il potere, nelle declinazioni che conseguono. Quando questa visione si fa politica sulla scena globale – e gli esempi che la incarnano ormai si sprecano anche a “casa nostra” – allora la stessa democrazia e il sistema di welfare inclusivo che ha caratterizzato in particolare lo sviluppo europeo, rischiano di collassare riportandoci all’anno zero. Secondo Zingaretti è il femminile, con il suo portato di pensiero e partecipazione differente, che può salvare lo stato di diritto e l’ambizione dello stato sociale aggiornato al presente.