(Bologna, 24 ottobre) I dati, le tendenze e le strategie contro la violenza di genere in Emilia-Romagna, in Europa, nel mondo, il ruolo fondamentale delle donne nella integrazione sociale, nel superamento di crisi e transizioni che, oggi, minano la qualità e lo stesso futuro della democrazia nelle nostre Comunità: questo il cuore de La Democrazia è Donna, Convegno internazionale che terremo in Sala Fanti dell’Assemblea Legislativa il 23 novembre in occasione della Giornata Onu per l’eliminazione della violenza contro le donne, e che ho annunciato alla Conferenza regionale delle elette riunita con le associazioni. Invitato ai nostri lavori anche il nuovo presidente del Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) dell’Emilia-Romagna, Stefano Cuppi, che ha illustrato l’impegno di mandato per monitorare e far rispettare l’equilibrio di genere sulle radio e tv nei periodi elettorali in particolare, e per campagne di formazione o educazione anti discriminatorie.
Condivisa poi la forte preoccupazione per la proposta Pillon sul Diritto di famiglia, che critichiamo perché vi è assente qualsiasi riflessione rispetto alle trasformazioni sociali, qualunque contraddittorio con le donne e con chi si occupa di minori. Si è ribadito che quel disegno di legge rischia di minare lo sviluppo armonico di bambine e bambini figli di coppie separate, aggravare i costi della separazione compresi quelli immateriali per il coniuge più debole, oltre a ignorare una realtà discriminatoria. Sono intervenute, entrambe con ordini del giorno approvati in Consiglio comunale che chiedono il ritiro del DDL, l’assessora Pari opportunità del Comune di Reggio Emilia Natalia Maramotti e l’assessora alle PO del Comune di Modena, Irene Guadagnini. Non ultimo, l’assessora Emma Petitti ha illustrato lo stato dei Bandi antiviolenza che finanziano –anche per il 2019– con un milione di euro progetti territoriali di prevenzione, cultura, inclusione.
Con il bando 2016-2017 sono stati finanziati 49 progetti e tra i soggetti coinvolti (in tutto oltre 24 mila persone), 1.500 sono donne vittime di violenza o ritenute a rischio, 605 sono insegnanti, 380 genitori, 1.600 operatori socio-sanitari e oltre 14 mila studenti. Le attività previste dai 49 progetti finanziati sono state complessivamente 183 e le attività di formazione e di sensibilizzazione realizzate sul territorio regionale sono state complessivamente 82. Molti dei progetti hanno coinvolto le scuole e le più interessate sono state le scuole secondarie di secondo grado, protagoniste di 83 attività, seguite dalle scuole secondarie di primo grado (36 attività). Determinanti anche le attività di sostegno alle vittime di violenza: sono state 17 le attività di sportello, 8 le attività di supporto abitativo e 13 le attività di sostegno alle donne vittime di violenza.
Con il bando 2018 sono stati 40 i progetti finanziati, con cui sono stati valorizzati progetti realizzati in zone montane e basso Ferrarese, ed è stata rivolta maggiore attenzione al contrasto di fenomeni di emarginazione sociale (donne straniere migranti). Tra i progetti finanziati, si confermano le attività di sensibilizzazione nelle scuole e le iniziative alla cittadinanza, i percorsi di formazione specifica per operatori e sono aumentati i progetti dedicati alla promozione delle pari opportunità e al contrasto degli stereotipi e delle discriminazioni nello sport.
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