(Bologna, 22-23 ottobre) Il Comune capoluogo, con la promozione dell’assessorato pari opportunità guidato da Susanna Zaccaria, ha ospitato l’incontro annuale della Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni (Re.A.Dy). Ho partecipato anch’io quale rappresentante della Regione Emilia-Romagna, che aderisce alla Rete dal 2014, illustrando i nostri principali contributi ed iniziative recenti per i diritti delle persone Lgbt ed il contrasto alle discriminazioni per orientamento sessuale o identità di genere. Presenti diverse Regioni e molti Comuni italiani aderenti, chiamati a raccolta dal capofila Comune di Torino rappresentato dall’assessore Marco Giusta. Alla tavola rotonda moderata dal presidente ‘Arcigay Il Cassero’ Vincenzo Branà, abbiamo confrontato informazioni e buone prassi, in particolare sulle normative regionali contro l’omotransfobia già in vigore e sui progetti di legge in iter di approvazione nei Consigli regionali italiani.
Ed è questo il caso dell’Emilia-Romagna: con l’ultimo via libera della Consulta di garanzia statutaria, la Commissione Parità si convocherà entro il mese per avviare il percorso di approvazione del progetto di legge contro l’omotransnegatività di iniziativa dei Comuni di Bologna, San Pietro in Casale, Reggio Emilia, Parma. Un impulso dal basso, dai territori, che è importante per la diffusione di consapevolezza e per la prevenzione sociale e sanitaria rispetto alle violenze, alle sofferenze, ai bullismi generati dall’omotransfobia. Nel progetto di legge questo è valorizzato, assieme alla partecipazione alla Rete ReAdy, a programmi di formazione e di educazione, nelle scuole con il coinvolgimento dei genitori, nello sport e in altri ambiti dove la diversità dovrebbe essere percepita correttamente più una ricchezza che una fonte di paura e disagio.
Leave A Comment