(Roma, 13-14 ottobre) Non è più il tempo di protagonismi fini a se stessi appesi a successi effimeri che durano lo spazio di un applauso. Ritroviamo il coraggio e l’ambizione di trasformare il presente in un futuro migliore, con il convincimento che i diritti umani, la sicurezza sociale, la non violenza e la pace siano valori non negoziabili. Non è buonismo né utopia. È urgente, necessario e improcrastinabile. Questa è una mia estrema sintesi della visione proposta dal candidato a segretario PD Nicola Zingaretti in occasione della due-giorni #PiazzaGrande, a cui ho partecipato anche con momenti di approfondimento dietro le quinte. La partecipazione in apertura di Bernice King è stata una bella scelta per ricordare Martin Luther King nel 50mo anniversario dal suo assassinio, e non dimenticare gli effetti dell’odio.

Moltissime le proposte delineate per costruire rapidamente una seria alternativa al governo Lega-5stelle: “serve una comunità nuova, con libere aggregazioni che studino, ricerchino e ci mettano in relazione con chi sa e l’intellettualità diffusa, dobbiamo rigenerare un campo chiamando una nuova generazione al protagonismo, praticando l’uguaglianza, rimettendo al centro le persone prima dei leader”, “Salvini con Riace ha compiuto un atto politico immondo, hanno paura di un uomo in quanto modello di integrazione possibile, che coniuga sicurezza, sviluppo e legalità”, “vergogna per questo fanatismo e fondamentalismo contro le donne, da parte di chi vuole tornare al Medioevo sulla 194, sulle politiche di genere, con il ddl Pillon”. Vogliamo gli Stati Uniti d’Europa, contro un ritorno ai nazionalismi e alla guerra – ha detto ancora Zingaretti – e faremo politica, quella vera, per dividere i 5Stelle con proposte di equità efficaci quanto sostenibili.