In Assemblea legislativa abbiamo approvato l’ultimo Documento di economia e finanza di questo mandato regionale. Si tratta della programmazione che definisce gli obiettivi, gli impegni e le politiche sino al 2021. La Regione si pone così una novantina di obiettivi strategici divisi in cinque aree tematiche. Le direttrici sono chiare: rendere ancora più efficiente e moderna la macchina amministrativa, anche per attrarre fondi Europei; potenziare il nostro sistema produttivo e aumentare la competitività delle imprese; integrare con più efficacia l’offerta socio-sanitaria sui territori in chiave antidiscriminatoria e inclusiva; finanziare l’istruzione, la cultura e il diritto allo studio; promuovere la sicurezza del nostro territorio e urbana. Si prosegue sulle linee guida tracciate in questi anni, potenziando scelte coerenti che hanno contribuito all’uscita dalla crisi dell’Emilia-Romagna. Ecco una sintesi del DEFR 2019:

Una prima parte, descrive il contesto in cui si trova a operare la Regione: analizza gli scenari economico-finanziari internazionale, nazionale e regionale e dà inoltre conto del quadro finanziario delle risorse per le politiche di sviluppo della Unione europea. Quindi approfondisce il contesto istituzionale relativo all’organizzazione della Regione, dando rilievo alle azioni sul fronte occupazionale col Patto per il lavoro, della razionalizzazione delle partecipate e delle regole di finanza pubblica per il rilancio degli investimenti. Nel Defr si sottolinea come l’economia emiliano-romagnola continui a realizzare performance macroeconomiche sistematicamente migliori di quelle nazionali, con l’export quale punto di forza.

Sono poi illustrati gli indicatori di benessere equo e sostenibile, offrendo informazioni sull’insieme degli aspetti che concorrono alla qualità della vita dei cittadini, gli indicatori di Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e gli obiettivi strategici di programmazione che sono distinti in 5 aree: istituzionale, economico, sanitario e sociale, culturale e territoriale. Nel documento vengono presentati 91 obiettivi strategici, di cui 14 afferenti l’area istituzionale che comprendono fra gli altri, il rafforzamento di un sistema di governance delle partecipazioni regionali e l’impegno a continuare nell’azione di coordinamento della finanza regionale e locale che ha visto assegnare, senza ulteriori aggravi sulla finanza pubblica, oltre 1 miliardo di euro negli ultimi 6 anni semplicemente raccordando fabbisogni e disponibilità espresse da comuni e province ed assegnando  disponibilità finanziarie laddove i processi di investimento erano attuabili. Altri 25 obiettivi riguardano turismo, commercio, ricerca, innovazione e investimenti, lavoro, formazione, competitività, agricoltura ed energia. Per l’area sanità e sociale sono previsti 22 obiettivi strategici con politiche a favore delle famiglie, dell’infanzia, dei giovani, per il contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, per l’integrazione delle politiche di genere e prevenzione della violenza e la realizzazione di pari opportunità in ogni ambito, oltre che per il governo del Servizio Sanitario regionale, delle sue eccellenze, per le politiche di prevenzione e promozione della salute, per la non autosufficienza ma anche per la continua ricerca di ottimizzazione della gestione finanziaria e della rete ospedaliera, per la riduzione dei tempi di attesa.

Otto obiettivi sono previsti nell’ambito dell’area culturale per il diritto allo studio, per la valorizzazione del sistema bibliotecario, dei musei, dello spettacolo della cultura cinematografica e per la promozione dello sport e dell’aggregazione giovanile. Infine, 22 obiettivi sono sviluppati per la sicurezza delle città e la promozione della legalità, per la tutela delle foreste, della qualità dell’aria e delle acque, per la sicurezza del territorio, per il miglioramento della mobilità regionale e per l’agenda digitale.