(19 settembre) Migliorare l’accesso all’occupazione, modernizzare il mercato del lavoro, sviluppare la qualità dei sistemi di istruzione e di formazione e promuovere politiche di integrazione e parità. Questi i principali obiettivi contenuti nella proposta di regolamento del parlamento europeo e del consiglio sul Fondo sociale europeo plus (FSE+) discussa dalle Commissioni politiche per la Salute e politiche Sociali, Parità e Diritti delle persone, Cultura Scuola Lavoro. Si tratta di obiettivi del tutto in linea con le nostre politiche e a cui la nostra Regione contribuisce, tanto che abbiamo elaborato PUNTUALI OSSERVAZIONI approvate in corso di seduta congiunta. Tra le criticità, la mancanza di un obiettivo specifico dedicato ai giovani e una programmazione su base nazionale, anziché territoriale, delle politiche a loro rivolte in particolare per i NEET (giovani che non studiano e non lavorano).

Anche perché la proposta di quadro finanziario europeo 2021-2027 appare poco convincente, con tagli su due aree che incidono sulla vita e sui diritti delle persone, cioè politica di coesione e politica agricola comune (entrambe per la prima volta sotto il 30% del totale), non giustificati con considerazioni di merito ma realizzati per «far quadrare i conti». Di conseguenza gli investimenti su tali settori peseranno molto di più sui bilanci nazionali e regionali. Alla Coesione l’Europa assegna in totale 374 miliardi di euro, di cui 101 mld per il FSE+. Le tre Commissioni hanno infine espresso parere positivo sul progetto di legge “Attuazione della sessione europea regionale 2018–Abrogazioni e modifiche di leggi, regolamenti e singole disposizioni normative regionali”, teso a semplificare e aumentare la qualità del sistema normativo. Un intervento ragionato che ci porta all’abrogazione di ben 41 leggi inutili e alla predisposizione di 30 articoli di modifica.