(Festareggio, 7 settembre) Farsi carico dei diritti invisibili significa contrastare tutte le forme di emarginazione, da quelle economiche a quelle che investono l’identità di genere della persona. E il nostro impegno politico non può che fondarsi su questa base. Con la senatrice PD e fautrice della legge sulle Unioni Civili Monica Cirinnà, assieme all’assessora pari opportunità del Comune di Reggio Emilia Natalia Maramotti e al presidente di ArciGay Gioconda Alberto Nicolini abbiamo in particolare motivato il percorso in atto verso la legge regionale contro l’omotransnegatività che, lo ricordo, è oggetto di un’iniziativa popolare a Bologna e altri Comuni capoluogo, di cui attendiamo a giorni il via libera dalla Consulta di garanzia regionale per la discussione in Assemblea. La serata è stata densa di riflessioni su diritti, politiche antidiscriminatorie e di sviluppo, che si legano in una visione della società equa e inclusiva in netto contrasto alla deriva, prima di tutto culturale, innescata dalle forze al governo del Paese.
Pensiero e azione dunque, a sostegno delle persone, della loro soggettività, perché nessuno debba più sentirsi solo e invisibile. Come è stato ed è grazie alla legge Cirinnà –13mila unioni civili già celebrate in modo uniforme sul territorio nazionale mostrano un pezzo di Italia che prima non esercitava pienamente la sua cittadinanza -la legge regionale contro l’omotransnegatività e per il riconoscimento di diritti elementari delle persone Lgbt sarà un ulteriore passo verso una società non solo più giusta in astratto, ma dove diritti, regole comuni e doveri saranno base più ampia di una civile convivenza. Alimentiamo questa cultura positiva, insieme!
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