(21 agosto-10 settembre) Nella nuova edizione di Festareggio alle Fiere di Reggio Emilia, il Piadabar gestito dal PD di Castelnovo di Sotto ha iniziato e proseguito … con i botti. Mi riferisco ai fuochi d’artificio spettacolari che hanno aperto la Festa come ai tantissimi ospiti che ci hanno visitato con gusto per tutto il periodo. In versione cassiera ho cercato di stare al passo con entusiasmo, perché sentirsi al servizio è un modo di pensare e di essere in qualsiasi ruolo e circostanza ci si trovi. A Festareggio questo spirito regna ancora oggi sovrano e mi sono sentita a casa. Nella squadra castelnovese capitanata da Ethel Bassi è stato spesso al lavoro anche il giovane Sindaco Francesco Monica, eletto lo scorso giugno: nel complesso un gruppo solidale di volontari e volontarie che ritrova ogni sera le ragioni della propria militanza. In altre occasioni, quando non sono stata ingaggiata come cassiera del Piadabar, ho svolto il servizio di accoglienza alle porte di ingresso della Festa, che è un modo diretto di incontrare le persone e scambiare opinioni sul presente e sul futuro, del PD, della sinistra italiana ed europea, di un governo giallo-verde che sta riempendo con troppa e becera propaganda i vuoti della sua proposta.

Giustificati sono i timori, che ho spesso sentito, sugli effetti sociali di questa disumanità che si sta respirando. Al proposito, la presentazione una sera a Festareggio del libro “In viaggio” di Gianni Cuperlo ha rappresentato un momento ormai inusuale… un dialogo denso e profondo di cultura, politica e futuro tra l’autore e il prof. Alberto Melloni, moderato dal direttore di PandoraRivista di Teoria e Politica, Giacomo Bottos. L’aumento del PIL non significa automaticamente diminuzione delle disuguaglianze, è stato sottolineato. Di fronte alla più grave sconfitta della sinistra serve il coraggio di cambiare radicalmente non solo le ricette per il Paese, ma anche le categorie culturali. L’ansia di saper interpretare il mondo attuale, per trasformarlo in meglio, ci dovrà guidare in un percorso che è per molti versi inedito e reso ancora più difficile dalla crisi generalizzata del linguaggio e dalla sfiducia imperante nei partiti. Come ha ricordato Melloni, però, a forza di voler fare una democrazia senza partiti ci siamo trovati dei partiti senza democrazia. E’ il caso di cambiare strada.