(28 agosto) Nidi capaci di garantire il benessere, la sicurezza e un adeguato percorso di crescita pedagogica ai più piccoli, e al tempo stesso una formazione costante del personale che opera a stretto contatto con i bambini e le bambine. A questo obiettivo mira lo stanziamento di 7 milioni e 250mila euro approvato dalla Regione per finanziare, nel 2018, il sistema educativo nella fascia di età 0-3 anni. I contributi sono assegnati direttamente ai Comuni ed Unioni e ripartiti in base al numero degli iscritti ai servizi educativi. Larga parte è finalizzata alla gestione e al consolidamento dei servizi per la prima infanzia, con un incremento dedicato ai bambini iscritti nei Comuni montani e una quota assegnata per le disabilità. Così sono suddivise queste risorse sui territori: Bologna (2.054.757 euro); Modena (1.170.389,82); Reggio Emilia (1.016.297 euro); Parma (736.503 euro); Piacenza (289.901 euro); Ferrara (436.576 euro); Ravenna (642.217 euro); Forlì-Cesena (538.392 euro); Rimini (364.962 euro). Ricordo qui in cosa consiste il nuovo programma triennale del sistema socio-educativo 0-6 anni e la situazione attuale:

il programma 2018-2020 regionale, approvato dall’Assemblea legislativa, finanzia e qualifica il sistema socio-educativo dell’Emilia-Romagna per la fascia d’età 0-6. Con uno stanziamento di oltre 11 milioni di euro l’anno (quelli relativi al 2018 già messi in bilancio), la Regione sostiene concretamente gli Enti locali e le loro forme associative nella gestione dei servizi per la prima infanzia. I fondi, regionali e statali, sono ripartiti in base al numero dei bambini iscritti ai servizi (nidi d’infanzia, spazio bambini, centri per bambini e famiglie, servizi domiciliari e sperimentali) presenti nei singoli Comuni. Le risorse devono essere utilizzate anche per contenere i costi delle rette a carico delle famiglie e ridurre le liste d’attesa per le iscrizioni; serviranno a garantire il funzionamento dei coordinamenti pedagogici territoriali e la formazione degli operatori; inoltre, a valorizzare nel suo insieme il sistema pubblico-privato dei servizi per l’infanzia, tramite la promozione dello strumento delle convenzioni. Ma gli indirizzi di programmazione prevedono un’altra novità: la graduale promozione sul territorio regionale dei “Poli per l’infanzia”, che riuniscono in un unico o più edifici vicini gli asili nido e le scuole per l’infanzia con l’obiettivo di assicurare la continuità educativa dalla nascita fino a 6 anni. Secondo i dati dell’Osservatorio regionale per l’infanzia e l’adolescenza riferiti all’anno educativo 2016-2017, in Emilia-Romagna i bambini da 0 a 3 anni iscritti nei 1.225 servizi educativi erano oltre 33 mila, il 30,6% dei bambini di questa fascia d’età residenti in regione (107.737). Nell’area metropolitana di Bologna i servizi sono 297 e gli iscritti 8.988. Nelle altre Province: Modena (186 servizi, 5.261 iscritti), Reggio Emilia (148 servizi, 4.303 iscritti), Ravenna (134 servizi, 2.951 iscritti), Parma (126 servizi, 3.474 iscritti), Forlì- Cesena (111 servizi, 2.518 iscritti), Ferrara (91 servizi, 2.290 iscritti), Piacenza (70 servizi, 1.436 iscritti), Rimini (62 servizi, 1.823 iscritti).