(22 giugno) La Regione Emilia-Romagna, in particolare l’assessorato alle Attività produttive, è in prima linea per sostenere i lavoratori e le lavoratrici della Tecno srl di Gualtieri, ancora a rischio chiusura. Ho depositato una Risoluzione, firmata dai consiglieri reggiani Ottavia Soncini e Fabrizio Benati, il capogruppo Stefano Caliandro e Manuela Rontini per il PD, Silvia Prodi di Art.1-Mdp e Yuri Torri di SI, per sollecitare ad un impegno necessario anche il Ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro. Dal 4 giugno i trecento dipendenti della Tecno srl, azienda produttrice di elettrodomestici da cucina sin dal 1952, sono in contratto di solidarietà e in presidio permanente davanti all’ingresso dell’azienda, presidio che ho incontrato in questi giorni col Sindaco di Gualtieri Renzo Bergamini. Il Tavolo regionale di salvaguardia occupazionale convocato dall’assessora Palma Costi sta lavorando bene: sugli ammortizzatori sociali, sui solleciti per il passaggio di proprietà e per il piano di investimento con una ricapitalizzazione di almeno 5 milioni di euro (a fronte di quasi sei milioni di ordinativi bloccati).

Nell’ultimo incontro del tavolo in Regione, a cui hanno partecipato il Sindaco, le rappresentanze di Fiom-Cgil e Fim-Cisl e i rappresentanti della Tecno Srl, è stato sollecitato lo sblocco della compravendita attraverso una proposta scritta e circostanziata da parte del socio ancora proprietario e avviato un accordo per il programma di cassa integrazione straordinaria in sostituzione dell’attuale contratto di solidarietà che scade ad agosto. Seguirà un ulteriore incontro verso metà luglio per verificare lo stato degli impegni concordati. Nel frattempo, a fronte di rischi evidenziatisi nelle ultime settimane riguardanti l’effettiva volontà di investire in territorio reggiano da parte dei potenziali acquirenti stranieri, sollecitiamo il Ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro affinché attivi rapidamente un tavolo di salvaguardia nazionale che affronti gli aspetti occupazionali, finanziari e di proprietà dell’azienda.

È infatti necessario mettere in campo strumenti statali di pressione e controllo perché i 300 lavoratori e lavoratrici non perdano il posto a causa di speculazioni finanziarie. Del resto lo stesso presidente Bonaccini aveva posto all’attenzione del Ministero la drammatica situazione finanziaria e occupazionale di alcune aziende emiliano-romagnole in crisi, compresa la Tecno, già ai primi di giugno, chiedendo un tavolo nazionale. Inoltre la Risoluzione coinvolge direttamente i Parlamentari dell’Emilia Romagna affinché si attivino con gli strumenti a loro disposizione. Puntiamo infine a sostenere l’eventuale richiesta da parte delle organizzazioni sindacali di prolungare di ulteriori 6 mesi la durata della CIGS se necessaria ad accompagnare il passaggio di proprietà.