(Ferrara, Ravenna) La Festa di strada promossa da Arcigay presieduta da Manuela Macario, e da altre associazioni Arcobaleno ed Lgbti ferraresi in occasione della Giornata internazionale, è stata l’occasione per prendere impegni. Importante quello assunto dal vicesindaco Massimo Maisto, che porterà presto in Giunta il testo di legge regionale contro l’omotransnegatività per procedere poi con il vaglio in Consiglio comunale. La proposta di normativa è infatti è oggetto di iniziativa popolare dei Comuni, in particolare delle città dell’Emilia-Romagna aderenti alla rete Re.A.Dy, la Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni contro la discriminazione per orientamento sessuale. Dopo Bologna, le giunte stanno via via approvando indirizzi nei consigli comunali per chiederci di licenziare il testo regionale (VEDI). L’altro impegno, da me ribadito dopo il presidio Lgbti davanti all’Assemblea, è di andare fino in fondo in Regione superando le difficoltà in maggioranza, a loro volta segno dei pregiudizi di una società che ancora non accetta le diversità come valore. Eppure parliamo di uguaglianza nei diritti fondamentali della persona sanciti dall’articolo 3 della nostra Costituzione, che è nostro dovere attuare. Presente tra gli altri all’iniziativa la collega PD Marcella Zappaterra.
“Incontro sul progetto di legge regionale per il contrasto all’omotransnegatività” è invece il titolo dell’iniziativa pubblica voluta da Arcigay Ravenna. Invitata dai responsabili Bruno Moroni e Ciro Di Maio del Circolo ‘Dan Arevalos’, vi ho partecipato con il collega PD in Regione Mirco Bagnari, l’assessora comunale a istruzione e politiche di genere Ouidad Bakkali, la psicoterapeuta e formatrice Margherita Graglia, il Gruppo Giovani Lgbt+ di Faenza. Per parte mia ho spiegato perché l’impegno della Regione Emilia-Romagna per rendere strutturali tutti gli interventi antidiscriminatori deve proseguire, sul solco della legge regionale per la parità di genere 6/2014, dello stesso testo di legge del 2014 a prima firma di Franco Grillini e sottoscritto anche da me con alcuni colleghi (testo che abbiamo ripreso in questa legislatura con qualche integrazione condivisa con le associazioni Lgbt ed ora assunto da diverse Giunte Comunali); perché la Regione si è schierata da tempo contro l’intolleranza e l’odio “per chi è diverso” che sta alla base di numerosi atti di bullismo o cyberbullismo, con un’azione sempre più forte di coinvolgimento delle istituzioni educative e larghi pezzi di società che condividono la necessità del benessere degli adolescenti, del superamento di stereotipi a volte devastanti.
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