(Roma, 12 maggio) Le ragioni della nostra iniziativa riguardano il valore del pluralismo, la qualità della democrazia, l’utilità stessa della politica. Le oltre mille firmatarie del Manifesto e le numerosissime donne (e uomini) che hanno partecipato al TowandaDay sono già passate dalla protesta –quella motivata indignazione di fronte ad una gestione verticistica che ha emarginato la rappresentanza e il pensiero femminile– alla proposta di politiche inclusive, di giustizia sociale e sviluppo sostenibile da cui il Partito Democratico e la Sinistra nel suo complesso, dovrà ripartire. Questo impegno troverà concretezza nell’associazione Towanda con le sue articolazioni territoriali, aperte al contributo di tutte le competenze ed esperienze femminili che vorranno partecipare. Spiegheremo e rilanceremo l’iniziativa anche il 19 maggio all’Assemblea nazionale del PD.
“La democrazia paritaria riguarda tutte e tutti”, ha dichiarato sul palco del TowandaDay il segretario reggente Maurizio Martina: “schieriamo il PD su impegni chiave, parità salariale e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro con un nuovo welfare. E continuiamo senza sosta la lotta contro la piaga inaccettabile del femminicidio.” Sono parole importanti, di merito e di metodo su cui lavoreremo, perché in questi anni abbiamo perso le parole giuste, quelle che sanno nutrire una società giusta. Per il mio intervento ho scelto la parola “empatia”, ovvero la capacità di mettersi nei panni degli altri per poter interpretare in modo vero e autentico i bisogni, le sofferenze e le speranze delle persone che rappresentiamo. E’ solo recuperando o scoprendo empatia, in un protagonismo costruttivo che non esclude nessuno, che potremo riaffermare un’identità smarrita.
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