(Ravenna, 11 maggio) Sono intervenuta alla seduta congiunta delle Commissioni “Politiche di genere, Pari Opportunità” e “Sanità pubblica, Qualità della vita”, invitata dalla presidente Patrizia Strocchi, per offrire alla discussione in Comune un quadro aggiornato in materia di medicina di genere, a livello sia nazionale che regionale. In attuazione della legge quadro per la parità, è con il Piano regionale sociale e sanitario 2017-2019 che la Regione e il Servizio Sanitario dell’Emilia-Romagna riconoscono concretamente la medicina genere-specifica, sgombrando il campo da stereotipi che la rappresentano come medicina alternativa o “solo per donne”. Il Piano attiva un coordinamento regionale che guida le fasi sperimentali e promuove la formazione omogenea di operatori e operatrici in ambito sanitario, sociosanitario e sociale, compresi i medici convenzionati. È prevista la definizione di linee guida operative per l’approccio di genere e multidisciplinare rivolte a tutte le Aziende Sanitarie, le quali sono tenute ad assumerle entro il 2019.
Significativo tra gli altri l’intervento di Mauro Marabini, direttore sanitario dell’Ausl Romagna, che ha motivato la necessità di uno sviluppo della medicina di genere per la cura personalizzata ed una efficace prevenzione, per uomini e donne, sollecitando le linee guida regionali in materia anche in funzione di un ruolo attivo della nostra Regione per attuare la legge 3/2018 (c.d. Legge Lorenzin). Ricordo al proposito che solo con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Miur, viene predisposto il “Piano formativo nazionale per la medicina di genere, volto a garantire la conoscenza e l’applicazione dell’orientamento alle differenze di genere nella ricerca, nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura.” Il profondo cambiamento che serve, per un vero progresso del Servizio sanitario nazionale, si realizzerà dunque soltanto attraverso un’effettiva sussidiarietà,
e leale cooperazione da parte delle Istituzioni preposte. La Regione Emilia-Romagna c’è. Abbiamo ricordato anche i contenuti della proposta di legge a firma di Paola Boldrini depositata in Parlamento nella scorsa Legislatura, nonché le competenze regionali per la formazione di operatori e operatrici sull’approccio equity oriented in medicina, fra cui abbiamo citato la d.ssa Fulvia Signani dell’Ausl e Università di Ferrara.
Leave A Comment