(Bologna) Riconoscere un peso sempre crescente alle differenze di genere e alla grave questione della discriminazione “multipla” che può colpire le donne con disabilità. Lo chiede una RISOLUZIONE presentata dal Partito Democratico, approvata in Commissione Parità con il voto favorevole di tutte le forze politiche. L’atto di indirizzo impegna la Regione a considerare la prospettiva di genere nella programmazione delle proprie politiche sulla disabilità e nella lotta a tutto tondo contro la violenza sulle donne. Perché, come ha spiegato la prima firmataria Francesca Marchetti, le donne disabili risultano essere più esposte: ben il 36% di loro ha subito violenza e il rischio di essere vittime di stupro è doppio (10% contro il 4,7%), al netto del tanto che resta sommerso poiché la propensione a denunciare è minore. Lo scorso agosto il Comitato ONU sui Diritti delle persone con disabilità aveva richiamato l’Italia per la mancanza di una prospettiva di genere nelle politiche per i disabili. L’atto invita dunque la Giunta regionale ad avvalersi degli spunti offerti dal “Secondo manifesto sui diritti delle donne e delle ragazze con disabilità nell’Unione Europea” del 2011, ora tradotto in lingua italiana, per sensibilizzare le istituzioni e le associazioni sui temi dell’uguaglianza e delle discriminazioni. Chiede di diffondere la conoscenza del Manifesto “fra i cittadini e soprattutto fra le associazioni regionali operanti nel settore, affinché si diffonda la prospettiva di genere” nell’approccio a queste problematiche. Invita inoltre ad affrontare la violenza “a tutto tondo”, tenendo “in debito conto anche l’eventuale condizione di disabilità della vittima”. Dalla Commissione Parità e Diritti delle Persone è arrivato un messaggio univoco per intervenire in un ambito ancora oscuro in termini di studio e consapevolezza.
Leave A Comment