(Bologna, 2 maggio) L’Emilia-Romagna è quarta a livello nazionale per numero di donne manager iscritte a Minerva, il gruppo di Federmanager (Federazione nazionale dirigenti e alte professionalità) che promuove la partecipazione delle donne dirigenti e affronta il tema delle differenze di genere in particolare ai vertici del mondo imprenditoriale ed economico. Delle 4.300 manager aderenti in Italia all’associazione, 300 sono emiliano-romagnole e 200 lavorano nel bolognese: numeri che posizionano la nostra regione, per presenza femminile in posizioni manageriali apicali, dietro a Lombardia, Lazio e Piemonte. A illustrare questo scenario in Commissione Parità e Diritti delle Persone il presidente di Federmanager Bologna-Ravenna Andrea Molza, la coordinatrice del gruppo Minerva nazionale Marina Cima, e la rappresentante del comitato bolognese di Minerva Annarita Succi, che abbiamo invitato proprio in ottica di empowerment femminile e per attuare la legge quadro regionale 6/2014 sulla parità e contro le discriminazioni di genere.
Affinché alle donne siano riconosciuti i loro meriti e il loro valore sul lavoro è necessario saldare un’alleanza tra Istituzioni territoriali e associazioni rappresentative delle varie professionalità femminili, siano esse autonome o dipendenti, inserite nel privato o nel pubblico, dirigenziali o subalterne. In sintonia Federmanager, che ha proposto di firmare un protocollo di intesa assieme ad altre realtà di rappresentanza. Per parte loro, con gli obiettivi di dare risalto alle alte professionalità femminili sul territorio, dare vita a percorsi formativi per rafforzare la presenza delle donne all’interno dei consigli di amministrazione e degli organi di controllo, incentivare la meritocrazia e le competenze femminili, aumentare i servizi di conciliazione e welfare, nonché l’organizzazione flessibile del lavoro in azienda. Fra gli altri scopi che condividiamo vi è il superamento della differenza retributiva e contributiva tra uomini e donne, che nelle professioni autonome si rivela più profonda. Uno dei punti dell’intesa sarà la divulgazione e valorizzazione delle buone prassi gestionali, quelle che mettono all’angolo ogni comportamento discriminante.
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