(Bologna, 18 aprile) Sono benvenute e importanti occasioni come queste, per condividere la responsabilità di superare insieme, donne e uomini, una realtà sociale ancora iniqua che richiede a ciascuno di fare la sua parte per ridurre disuguaglianze e discriminazioni. Qui parliamo di “Passi di Libertà”, una bella Mostra dedicata alle conquiste (incompiute), ai sacrifici e ai cambiamenti di cui sono state protagoniste le donne italiane. L’abbiamo inaugurata nella sede dell’Assemblea Legislativa con le promotrici Cgil e Spi-Cgil di Reggio Emilia Maria Nella Casali ed Elena Falciano, con Caterina Liotti del Centro Documentazione Donna di Modena presieduto da Vittorina Maestroni e alla presenza del segretario generale Spi-Cgil Emilia-Romagna Bruno Pizzica. La Mostra è potente anche per la sua dimensione itinerante, “libera” come le donne meritano di essere nelle scelte di vita. Nell’ospitarla ribadiamo ciò che serve oggi: un orizzonte sistemico di correttivi che portino a realizzare una democrazia paritaria … a fare la Costituzione 70 anni dopo.
L’Assemblea Legislativa ha realizzato anche un catalogo della mostra Passi di Libertà, che resterà esposta a Bologna sino a fine mese per poi proseguire il suo viaggio. Viaggio di consapevolezza che ha due volti: da una parte il coraggio e il ruolo delle donne nel percorso di emancipazione dell’intera società a partire dagli anni della seconda guerra mondiale; dall’altra, la distanza che c’è tra diritti costituzionali e realtà quotidiane, dove pesano squilibri nelle fatiche familiari e di cura, differenze retributive, un’emarginazione spesso strisciante che impedisce a donne competenti di raggiungere i vertici, dove troppo spesso e troppe donne subiscono l’inciviltà delle molestie o della violenza domestica. Sino a quando le norme sono frammentate, le misure di riequilibrio sono parziali e gli interventi disorganici, la strada delle donne sarà in salita e accidentata. La nostra Regione continuerà a fare la sua parte per rendere questo cammino più facile e… inarrestabile.
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