(Bologna, 26 marzo) La vicenda della donna incinta in condizioni critiche che, come hanno riportato le cronache reggiane, è stata portata dalla frazione di Gatta alla pista dell’elisoccorso di Castelnovo Monti senza però trovare l’elicottero che la trasportasse velocemente all’Arcispedale di Reggio Emilia, ha riaperto ferite e allarmi tra gli abitanti dell’Appennino. Per questo ho presentato un’interrogazione alla Giunta regionale, chiedendo le dinamiche precise dell’episodio e quali eventuali “iniziative intenda assumere per rendere ancora più appropriato nelle zone montane il servizio di assistenza in emergenza alle donne in gravidanza e partorienti”. Ho rilevato che il protocollo Ausl valido per questi casi, in particolare dopo la chiusura del Punto nascita all’ospedale Sant’Anna di Castelnovo Monti e la sospensione del servizio di guardia ginecologica h24, prevede la messa a disposizione 24 ore su 24 di un mezzo dell’elisoccorso garantendone reperibilità e tempestività. Attendiamo la risposta dell’Assessorato alla Salute con l’obiettivo di ottenere un sistema di assistenza e soccorso materno-infantile che sia sicuro, all’altezza delle esigenze delle donne nonché del corposo investimento finanziario della Regione.
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