(COMUNICATO STAMPA Ancona, 16 marzo) “Parità nelle Marche. Quali prospettive? Da politiche di genere al genere nelle politiche” è il titolo del Convegno promosso dalla presidente della Commissione pari opportunità Meri Marziali. Non un gioco di parole, ma la volontà di un confronto a tutto campo verso la concretezza degli interventi per l’equilibrio della rappresentanza e per la qualità dell’occupazione femminile, a cui ha aderito la Conferenza delle presidenti degli organismi di parità di Regioni e Province autonome, ospitata per l’occasione a Palazzo Li Madou. Nell’aprire l’incontro la presidente Marziali ha evidenziato quanto lunga sia ancora la strada per arrivare ad una parità sostanziale tra donne e uomini in tutti gli ambiti sociali. Non a caso la coordinatrice nazionale delle CRPO Roberta Mori, ha parlato di una “situazione arretrata” a livello nazionale, dove il “significativo lavoro delle nostre Commissioni fatica a tradursi in politiche strutturali e trasversali”.

Al centro dell’attenzione soprattutto la “doppia preferenza di genere” nelle normative elettorali, ritenuta un elemento determinante sul piano democratico. Le donne – è stato evidenziato – non devono essere cooptate ma partecipare con le loro competenze ad una compiuta democrazia paritaria, dove il loro contributo è fondamentale per dare sostanza alle leggi, per la crescita del Paese. Ma qual è la situazione nelle Marche? “La Giunta – ha sottolineato l’assessora Manuela Bora – già due anni fa ha presentato una proposta di legge sulla parità di genere che non è ancora stata calendarizzata. La legge nazionale 2016 prevede, comunque, l’adeguamento delle Regioni e per l’appuntamento elettorale del 2020 il problema dovrà essere risolto.” Secondo il Presidente del Consiglio Antonio Mastrovincenzo “quello della parità di genere va adottato come criterio imprescindibile nella produzione legislativa e normativa, nell’orientamento delle risorse, nella selezione degli interventi, nella valutazione dei risultati attesi e delle politiche pubbliche”.

Per quanto riguarda la parità di genere all’interno degli organi rappresentativi, il Presidente ha fatto presente che negli ultimi anni nel nostro Paese è stato registrato un incremento della quota di donne elette. Il neo Parlamento registra circa il 34% di presenza femminile, il dato più alto nella storia della Repubblica. Ma è ovvio che c’è ancora molta strada da fare. Come Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali, abbiamo affrontato più volte questa tematica e approvato ordini del giorno per l’inserimento della doppia preferenza”. Anche secondo Mastrovincenzo, comunque, uno dei problemi prioritari resta quello del lavoro: “In Italia il tasso di occupazione femminile (49%) è tra i più bassi in Europa, con una forte disparità territoriale e di età. Nelle Marche le donne hanno pagato un prezzo salato alla crisi, pur in presenza di livelli occupazionali migliori rispetto alla media nazionale. L’organizzazione del lavoro è determinante per affrontare diverse criticità, prima fra tutte quella della precarietà. Occorre rimodulare la rete del welfare, predisporre nuovi servizi, mettere in atto tutti gli interventi per la conciliazione dei tempi di vita e lavoro”. Ulteriori interventi di approfondimento da parte dell’assessora del Comune di Ancona, Emma Capogrossi, che ha parlato del ruolo importante svolto dagli enti locali sulla via della parità; della Consigliera regionale di parità, Paola Petrucci, che si è soffermata sui problemi riscontrati in alcuni Comuni per l’adeguamento delle Giunte con la presenza femminile e di Michela Gambelli del Comitato promotore per la doppia preferenza di genere. A Fatima Farina dell’Università di Urbino il compito di illustrare la ricerca, realizzata dallo stesso ateneo (pubblicata sulla rivista “Prisma”), sulla condizione della donna nelle Marche rapportata a quella nazionale. Nel pomeriggio una tavola rotonda con due diversi momenti di riflessione. Prima parte dedicata alle esperienze ed alle azioni per il riequilibrio di genere illustrate dalle Presidenti delle Commissioni pari opportunità, mentre nella seconda sono stati ricordati i percorsi politico – istituzionali che hanno visto come protagoniste Silvana Amati, Adriana Celestini, Carmen Mattei e Marinella Topi.