(Bologna, 13 marzo) Prima dell’inizio dei lavori d’Aula ho portato i saluti dell’Assemblea legislativa al Convegno “Probation e messa alla prova negli UEPE dell’Emilia-Romagna: una ricerca per riflettere”. Le 300 ordinanze di ‘Messa alla prova’ disposte tra il 2016 e il 2017 sono alla base della ricerca del progetto MO.MAP (Monitoraggio Messa alla Prova) realizzato dalle Università di Bologna e Parma, col contributo delle studentesse tirocinanti presso gli UEPE di Bologna, Modena e Reggio Emilia. I risultati della ricerca e gli elementi di riflessione sull’applicazione di questa recente misura alternativa al carcere nell’ambito delle sanzioni di comunità, soprattutto la sfida culturale del carcere come extrema ratio, sono al centro di una prospettiva riparativa e rieducativa della pena che non è solo costituzionalmente garantita, ma risulta in grado di rendere più sicuri i cittadini prevenendo le recidive (ridotte, dati alla mano, proprio da serie misure alternative).
Una prospettiva concreta grazie al coinvolgimento sempre più esteso e responsabile dei Comuni e del Terzo settore. La Regione da tempo promuove azioni e progetti integrati attraverso protocolli sottoscritti con Ministero della Giustizia, Amministrazione penitenziaria e tavolo del volontariato. Ringrazio in particolare il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale, dott. Marcello Marighelli, la Direttrice dell’Ufficio Interdistrettuale per l’Esecuzione Penale Esterna di Bologna, Maria Paola Schiaffelli, tutte e tutti i numerosi e qualificati partecipanti.
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