Gli Istituti comprensivi di Civitella di Romagna e di Santa Sofia hanno promosso una mattinata speciale, educativa, di riflessione e di festa, in occasione della Giornata internazionale della Donna. “Essere donna ai tempi della guerra” il titolo dell’iniziativa tenuta al Teatro di Galeata e patrocinata anche dalla Regione. Come ogni anno su proposta dell’amica docente Emma Serpa, mi si presenta l’occasione di un confronto diretto con ragazze e ragazzi delle Secondarie di primo grado, coinvolti sul significato delle battaglie femminili per i diritti, a loro volta protagonisti di letture, musiche e performance teatrali. Quest’anno la figura emblematica scelta per ragionare di emancipazione è la partigiana Iris Versari, una giovane vita sacrificatasi per la libertà e contro il nazifascismo, insignita della medaglia d’oro al valor militare 30 anni dopo la sua morte sul campo.

Introdotti dalla dirigente scolastica Valentina Rossi e dal saluto della Sindaca di Galeata Elisa Deo, abbiamo ripercorso i drammi di una stagione dove le donne hanno contribuito al riscatto del Paese molto più di quanto i libri e gli annali riportino, come evidenziato dallo storico e consulente del Senato Davide Conti. Uscire dalla penombra e dall’emarginazione è per le donne questione attuale quanto urgente in una comunità democratica e l’invito alle più giovani generazioni è proprio quello di cogliere l’importanza dei sacrifici e delle conquiste sociali del ‘900 per poter “fare” ogni giorno, ognuno per la sua parte, la nostra Costituzione Repubblicana. Una società più giusta che rifiuta le discriminazioni, che si avvale del pieno e paritario contributo femminile, è una società forte che non ha paura del futuro.