(Bologna, 7 marzo) Conferenza delle elette riunita in Regione per fare il punto sull’attuazione della legge quadro per la parità, per annunciare impegni imminenti con categorie, associazioni ed enti locali, per condividere e diffondere le buone prassi e rinsaldare un’alleanza che sta crescendo. Occasione anche per presentare alle Amministrazioni la nuova Consigliera regionale di Parità Sonia Alvisi. Dal giorno della sua nomina a fine gennaio – ci ha detto – sono già dieci i casi di discriminazione sul lavoro arrivati al suo Ufficio. E quattro dei 10 casi sono molestie a lavoratrici, evidenziandosi il lato oscuro di quel 62% di occupazione femminile che piazza l’Emilia-Romagna tra le regioni europee più avanzate. La commissione Parità e Diritti delle persone continuerà a stimolare tutti i rappresentanti istituzionali per quanto compete, affinché facciano la loro parte per superare gli ostacoli che tante donne si trovano davanti, che si parli di carriera ferma a parità di curriculum, di retribuzione non adeguata, part- time “forzato”, mobbing o ricatti sessuali.

Rilanciando l’impegno della Giunta in tutti gli interventi strutturali previsti dalla legge quadro 6/2014, l’assessora Emma Petitti ha assicurato che il Bilancio di genere della Regione darà alle amministrazioni locali gli strumenti necessari alla sua stesura. Dopo la recente presentazione di sintesi delle politiche regionali per i diritti femminili, l’assessora ha annunciato gli esiti del secondo bando regionale per la prevenzione e contrasto della violenza di genere, promettendo una valutazione attenta delle differenze territoriali emerse dai progetti finanziati. Un ulteriore passo per la diffusione della cultura paritaria e della concretezza degli interventi di equità è il Patto di Modena in applicazione della Convenzione di Istanbul sulla base della legge n.6/2014. Già votato dall’assemblea dei sindaci e sindache modenesi all’unanimità, come ci hanno illustrato l’assessora Irene Guadagnini e la consigliera Caterina Liotti, è pronto per la firma con la Regione proprio l’8 marzo. Tra le preoccupazioni emerse dagli interventi in Conferenza, in primo piano vi è la difficoltà delle donne nel denunciare le violenze,

o ancora come sottolineato dall’assessora del Comune di Reggio Emilia Natalia Maramotti, la mancanza di un’educazione alla sessualità, che lascia spazio a stereotipi e al porno violento che può diventare “il vero educatore dei ragazzi”. “La paura di non essere autonoma” è uno dei motivi della difficoltà a denunciare, nonché un aspetto su cui stiamo intervenendo come Regione, focalizzato da Rossella Mariuz dell’Udi. Negli ultimi anni sono però emersi diversi aspetti positivi che sono scaturiti dal nostro lavoro trasversale e diffuso. Anche da delegata permanente della Regione nella rete Ready contro l’omotransnegatività ho trovato grande attenzione nelle Comunità locali. Positivo poi il lavoro portato avanti con il Difensore civico regionale per raggiungere la parità di genere nelle giunte. Da segnalare l’apprezzamento dei Centri antiviolenza sull’operato della Regione in attuazione della legge quadro e l’impegno degli assessorati, che hanno messo sullo stesso piano uomini e donne anche in settori dell’imprenditoria dove le quote femminili sono ridotte, come l’agricoltura. Senza dimenticare i focus della conferenza delle elette, che fanno giurisprudenza per le politiche regionali. E per il futuro “il bilancio di genere ci darà una grande mano, come anche il tavolo di genere oltre al lavoro della commissione parità. Ho espresso soddisfazione per ciò che è stato fatto e per l’accresciuta consapevolezza del tanto che ancora deve essere fatto. A chiusura della Conferenza anche le esperienze nel mondo del lavoro raccontate da Claudia Fabbri, del coordinamento regionale del Terziario donna, da Mirella Guicciardi, coordinatrice della commissione pari opportunità degli ordini e collegi professionali di Modena e da Benedetta Rasponi di Cna Impresa Donna.