(7 febbraio) Tappa importante dell’approfondimento che la Commissione Parità e Diritti delle Persone dedica alla clausola valutativa della legge quadro per la parità 6/2014, dove l’assessora all’agricoltura Simona Caselli, la vicepresidente con delega al welfare Elisabetta Gualmini e l’assessore alla cultura Massimo Mezzetti hanno relazionato in merito alle politiche in corso di rafforzamento dei diritti femminili. Tra i dati forniti (VEDI NOTA Agricoltura), è significativo che oggi un’impresa agricola su 5 in Emilia-Romagna sia a conduzione femminile e che su un totale di 1.319 agriturismi, quelli guidati da donne siano 631. Cresce l’occupazione nel settore, così come crescono le aziende guidate da donne finanziate dal Piano di Sviluppo Rurale: passano, infatti, da 3.600 nel 2012 a poco meno di 4.000 nel 2017 andando a consolidare il tasso di femminilità che passa dal 24% del 2012 al 25,5% del 2017.
La vicepresidente della Regione (VEDI NOTA Politiche sociali) ha poi spiegato la revisione dei servizi per l’infanzia, un nuovo modello che mantiene al centro l’asilo classico intorno a cui ruotano spazi integrativi, compresi i servizi domiciliari, per andare incontro alle madri che lavorano in maniera intermittente o discontinua. Oltre 7 milioni di euro e un supplemento statale di 20 milioni finanziano le nostre scuole per l’infanzia e, da marzo, saranno previsti contributi alle famiglie per portare i figli ai centri estivi. Inoltre per la prima volta la Regione aiuterà i genitori a iscrivere i propri figli a corsi di lingua, sport e altro. Potete leggere QUI LA NOTA dell’Assessorato alla Cultura, mentre altrettanto importanti sono stati gli interventi della Garante Infanzia Clede Garavini, della presidente del Corecom, della Consigliera di Parità regionale Sonia Alvisi, del Difensore Civico regionale.
La Garante per l’infanzia e adolescenza ha sottolineato come “l’attenzione sia rivolta alla violenza domestica, spesso esercitata sulle donne ma che diventa faticoso da affrontare anche per bambini e adolescenti che vi assistono e a loro volta la subiscono”. Decisivo anche il linguaggio con cui vengono affrontati i temi della violenza o degli stereotipi. Per questo Giovanna Cosenza, presidente del Corecom regionale, ha sottolineato l’importanza del dialogo con l’Ordine dei giornalisti. “Tanto che negli ultimi anni abbiamo assistito a una evoluzione”. Un esempio? “Dire sindaca riferendosi a una prima cittadina ormai è normale”. Da parte sua, la consigliera regionale di Parità ha evidenziato il suo “ruolo di sentinella che collabora con tutto il territorio”. Dal difensore civico Gianluca Gardini è emerso come serva “sollecitare i sindaci per riequilibrare la rappresentanza di genere nelle giunte”, visto che spesso i Comuni non rispettano la legge 56 Delrio. Oggi sono otto i Comuni fuori regola (Saludecio, Lagosanto, Borgonovo Val Tidone, Minerbio, Bomporto, Zocca, Tresigallo, Polesine Zibello), “tutti invitati a procedere a risolvere”.
Leave A Comment