(16 gennaio) Assemblea legislativa convocata per fare il punto con la Giunta sul progetto di autonomia rafforzata sottoposto al Governo nazionale a ottobre 2017. Lo stesso presidente Bonaccini ha spiegato i passaggi e le prospettive del negoziato, che ad oggi coinvolge Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Entro febbraio potrebbe essere sottoscritta un’intesa preliminare con l’Esecutivo uscente per l’ottenimento di competenze dirette, in particolare in ambiti strategici come la tutela dell’ambiente, il lavoro, l’istruzione e la sanità. La firma di un’intesa formale alla vigilia delle elezioni politiche porrebbe un punto fermo, dal quale il nuovo Governo- di qualsiasi colore sia- non potrà più tirarsi indietro. Il presidente ha ricordato come il percorso sia stato sin dall’inizio condiviso con le rappresentanze sociali ed economiche, gli enti locali, le università e le associazioni nell’ambito del Patto per il Lavoro.
“L’iniziativa dell’Emilia-Romagna ha avuto il pregio- ha detto Bonaccini- di riaprire il dibattito sul futuro del regionalismo italiano. Di un nuovo regionalismo in cui si vuole superare l’area grigia della concorrenza con una leale collaborazione Stato-Regioni basata su nuovi e chiari accordi.” Il confronto di merito è a buon punto su istruzione, lavoro (con, fra le altre, maggiori competenze regionali sulla sicurezza nei luoghi di lavoro), ambiente e sanità (modulazione dei ticket e fondo pluriennale per gli investimenti in edilizia sanitaria fra le richieste). Per quanto riguarda il finanziamento delle funzioni ulteriori attribuite alla Regione, si chiede di compartecipare al gettito prodotto dai tributi erariali riferibili al proprio territorio. Ciò, peraltro, senza generare alcun aumento della pressione fiscale a carico di cittadini e imprese. Previsti ora approfondimenti in commissione e nella seduta di Assemblea di fine gennaio la Giunta potrebbe già chiederci il mandato per firmare l’accordo con il Governo.
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