(19 dicembre) Le “Disposizioni regionali sulla tutela e l’uso del territorio”, che abbiamo discusso e approvato a maggioranza in Assemblea legislativa, rappresenta un cambiamento culturale in materia urbanistica, necessario per praticare una crescita sostenibile e di qualità. Il voto è stato preceduto da un confronto di molti mesi con gli enti locali, le categorie economiche, gli ordini professionali e i sindacati, da numerose assemblee nei territori, da un lungo lavoro di Commissione che ha tenuto conto di critiche, preoccupazioni e richieste. Incassato un largo consenso, la nuova legge rafforza la tutela, il rispetto per l’ambiente, l’attenzione alla legalità e, sopra tutto, ha l’obiettivo del consumo di suolo a saldo zero: secondo le stime si passerà dai 250 kmq previsti dagli attuali strumenti urbanistici, a 70 kmq. Per ogni Comune la percentuale di territorio urbanizzato passerà dall’11 al 3%.  

Con questi numeri le norme certificano il limite all’espansione delle città e spingono verso la rigenerazione urbana e la riqualificazione degli edifici: per questo sono già previsti 30 milioni di contributi regionali. Il freno all’espansione urbanistica è accompagnato allo sviluppo dell’edilizia residenziale sociale, della sicurezza sismica ed efficienza energetica, ad un significativo sostegno alle imprese in caso di investimenti strategici che puntino alla crescita economica e occupazionale, alla valorizzazione del territorio agricolo. Inoltre, è prevista la riduzione delle procedure e degli atti in capo ai Comuni e una forte affermazione dei principi di legalità e trasparenza. L’ambizione della Regione è accompagnare e governare questo passaggio culturale, verso un modo innovativo di concepire l’ambiente urbano e il territorio, che mette al primo posto la salvaguardia dell’ambiente, il tessuto produttivo, l’agricoltura… l’attrattività dell’Emilia-Romagna.