(COMUNICATO 13 dicembre) Indennizzi più alti a chi subisce violenza, ok della Commissione Parità e Diritti delle Persone: “Si affronti il contrasto alle discriminazioni di genere a tutto campo”. Affrontate due risoluzioni, del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle, quest’ultima volta a incrementare le attività territoriali di contrasto alla violenza sulle donne e a richiedere nuove norme nazionali. La risoluzione PD, che ha come prima firmataria Roberta Mori (a cui si sono aggiunti Francesca Marchetti, Mirco Bagnari, Barbara Lori, Paolo Zoffoli, Katia Tarasconi, Enrico Campedelli, Antonio Mumolo, Luca Sabattini, Stefano Caliandro, Nadia Rossi, Yuri Torri e Igor Taruffi di Sinistra Italiana e Silvia Prodi del gruppo misto-Mdp), motiva e promuove una legge quadro nazionale di attuazione della Convenzione di Istanbul e solleva un punto già affrontato durante la Conferenza regionale delle elette: quello degli indennizzi alle donne vittime di violenze, “che non sono dei risarcimenti- ha precisato Mori-: per quelli ci si pensa nelle aule dei tribunali. Il punto è che se gli indennizzi da parte dello Stato sono inadeguati, si indebolisce il contrasto culturale”.

Il testo “promuove nelle sedi nazionali competenti una legge quadro nazionale di attuazione della Convenzione di Istanbul” (prevenzione e lotta contro la violenza domestica sulle donne) la quale, al pari della legge quadro regionale del 2014, affronti il “contrasto alle discriminazioni di genere a tutto campo, investendo in particolare sulla prevenzione dei femminicidi”. La risoluzione è stata votata all’unanimità (Pd, Si, M5s Lega, Forza Italia), così come l’emendamento presentato dalla consigliera Gibertoni per prevedere un supporto psicologico “che garantisca misure di sostegno per le vittime di condotte reiterate, minaccia o molestia, volte a cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura”.